L’unico strumento a disposizione del Comune di Terni è appunto il provvedimento targhe alterne, che limita la circolazione del traffico per due volte a settimana. Ma da quello che trapela, Palazzo Spada non pare intenzionato ad applicarlo prima dell’Epifania, nonostante la concentrazione di Pm10 nell’aria abbia da giorni abbondantemente superato la soglia di allarme. Eppure, delle alternative per abbattere in quattro e quattr’otto le polveri sottili nell’aria ci sono. Due di queste sono state proposte dall’Asm al Comune.
Si tratta del cosiddetto fog cannon e delle turbine eoliche inverse. «Nel primo caso - spiegano dall’Asm - si tratta di cannoni che sparano acqua nebulizzata con all’interno degli enzimi capaci di neutralizzare le sostanze inquinati presenti nell’aria. Un sistema sperimentato a Milano, che di solito viene piazzato nei luoghi più sensibili». E per Terni verrebbe in mente la zona delle Grazie, dove la centralina spesso registra la maggiore concentrazione di Pm10 di tutta l’Umbria. «Le turbine eoliche inverse invece - proseguono dall’Asm - funzionano come aspiratori che creano un artificiale ricambio d’aria e di norma vengono sistemati in prossimità dei siti industriali ». Tradotto, l’Asm li vedrebbe bene per Terni in corrispondenza del polo chimico e di quello metallurgico.
Punta sullo spazzamento delle strade l’Arpa dell’Umbria, come sistema che nell’immediato ripulisce l’area dalle polveri sottili. A Perugia mezzi della Gesenu sono già stati messi in azione, e nei giorni scorsi sono passati a pulire le strade. «Ma di questo periodo - spiegano dall’Arpa - c’è il rischio delle gelate. Tuttavia - aggiungono - per la Conca ternana ogni iniziativa, per quanto interessante come i fog cannon o le turbine, rischia di essere relativa alla cognizione climatica del territorio». In pratica, la Conca ternana è destinata a soffocare per colpa della sua conformazione morfologica, che impedisce il ricambio dell’aria. «Per questo - concludono dall’Arpa Umbria - bisogna agire sulla pianificazione del traffico». Allo stesso modo la pensa Legambiente che bolla come «palliativo » le targhe alterne e propone la costituzione di «zone trenta» (aree della città dove i veicoli non possono superare i trenta chilometri all’ora) per abbassare la concentrazione di polveri sottili prodotte dal traffico veicolare.
«C’è bisogno di una strategia aggressiva - dicono da Legambiente - per contrastare lo smog.
Occorre un ripensamento globale su come vivere la città. Va incentivato l’uso delle biciclette e sostenere la Ztl, e non riaprirla come qualcuno sta pensando di fare». Le alternativa alle «odiose» targhe alterne, insomma, ci sono. Resta da capire se sarà possibile applicarle.
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