E il confronto di ieri mattina tra i tre non ha per niente reso più morbido lo scontro. I due si sentono in qualche modo traditi dal primo cittadino e ritengono che la strada scelta dal partito li «penalizza ingiustamente». Ecco perché reclamano il rispetto dello statuto che almeno «non avrebbe dato il segno di una bocciatura nei nostri confronti ». L’amarezza nasce anche dalla costatazione che le scelte della segreteria sono il frutto del solito accordo tra tutte le componenti.
Una tenaglia quindi difficile da riaprire, anche se di scontenti ce ne sono in giro diversi. La lista Pd, peraltro, è pressochè completata e non mancherà di riservare diverse sorprese. Quella più rilevante è relativa al capolista: sarà Andrea Cavicchioli (in foto), ex presidente della Provincia che ha aderito al partito con un gruppo di socialisti storici. In questo modo si è sbarrata la strada alla proposta del Psi di cambiare simbolo nel nome del Pse e trovare posto per il candidato ufficiale dei socialisti, il segretario Andrea Difino.
Novità nello schieramento del sindaco uscente riguarda, come aveva annunciato Il Messaggero, la rinuncia del Giacinto alla corsa solitaria. La lista di Franco Mangialardi andrà a confluire con l’Alde di Marcello Bigerna, dove già si trovano il partito federalista europeo, il Centro democratico e Fare per fermare il declino, per sostenere appunto Leo Di Girolamo sindaco.
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