Nera Montoro, un fisico ternano inventa
l' "aspirapolvere" che "mangia" lo smog

di Vanna Ugolini
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Giovedì 24 Aprile 2014, 16:14
NERA MONTORO (TR) Le radici dell’invenzione di questa sorta di aspirapolvere tecnologico in grado di ripulire l’aria riproducendo, semplicemente, il ciclo della pioggia, sono profondamente ternane. Perchè tra i suoi inventori c’è un fisico, Paolo Tripodi, con dna ternano e con familiari che ancora vivono in città. E perchè l’idea, nata da un’azienda giovane, la Is Tech, è maturata nel laboratorio di Italeaf, il parco eco-industriale di Nera Montoro. Idea di base che nasce dalla volontà di proporre soluzioni al problema dell’inquinamento atmosferico. Si comincia a lavorare nel 2009 e un paio d’anni dopo nasce Apa, una soluzione tecnologica per l’abbattimento delle polveri atmosferiche. In sostanza, per banalizzare, si tratta di una sorta di aspirapolvere con un alto tasso di tecnologia, che aspira l’aria, la ripulisce attraverso un processo meccanico e la purifica con l’acqua, poi la ributta fuori, creando una sorta di bolla d’aria pulita. Le polveri abbattute, che rimangono nell’acqua all’interno dell’“aspirapolvere“ possono venire smaltite attraverso il depuratore dell’azienda che lo utilizza oppure, se a usarlo è un’amministrazione, nel depuratore comunale. «Il nostro progetto - spiega Giuseppe Spanto, Ceo di Is Tech - è stato ideato per pulire l’aria degli ambienti di lavoro e può essere applicato nella piccola carrozzeria fino alla grande industria e agli inceneritori, ad esempio. Non solo. Abbiamo poi ideato dei modelli, in cui è stato studiato anche il design, che possano essere applicati, ad esempio, alle fermate degli autobus, affinchè la gente che si ferma ad aspettare non sia costretta a respirare lo smog.
Questo tipo di “aspirapolveri” servono come integrazione ai depuratori dei camini, per eliminare le polveri che ricadono a terra, in seguito alla combustione e che vengono assorbite da chi lavora. In alcuni ambiti sono state applicate anche ai camini, per bloccare le emissioni in uscita». Il costo va dai trentamila euro in su, oppure, per quanto riguarda gli Apa che le amministrazioni potrebbero usare per migliorare la qualità della vita dei cittadini, in ambiti urbani, come ad esempio gli aspirapolveri da mettere alle fermate degli autobus, il costo si aggira a 10mila euro l’anno compresa la manutenzione. «Un costo che si auto-pagherebbe - spiega Spanto - solo con la pubblicità che si potrebbe apporre esternamente sulla struttura». Le aspirapolveri della Is Tech sono solo un esempio, e non certamente l’unico - ma questo made in Terni, praticamente, quindi ideato sotto casa - di come la tecnologia - e non le polemiche - possa dare risposte concrete ai problemi ambientali della Conca. Su cui, ovviamente, hanno già messo gli occhi gli americani. Per ora, però, Spanto, con il difetto dell’ottimismo, punta ancora sull’Italia: «E’ questa la strada per fronteggiare il manifatturiero orientale, che lavora coi grandi numeri e con la quantità: utilizzare la nostra intelligenza e le nostre eccellenze. E non avere paura di fare. Il non fare costa molto di più». Su questo Spanto è così sicuro che vuole, addirittura, organizzarci uno studio dal titolo “I costi del non fare”. E i risultati potrebbero far tremare più di un amministratore.