Caso deroghe, parla il sindaco Di Girolamo:
«Scelte e situazioni molto articolate»

Caso deroghe, parla il sindaco Di Girolamo: «Scelte e situazioni molto articolate»
di Leopoldo Di Girolamo*
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Mercoledì 16 Aprile 2014, 18:09 - Ultimo aggiornamento: 18:16
TERNI - Riceviamo e pubblichiamo la lettera del sindaco Leo Di Girolamo che interviene sul caso deroghe.



«Questa mia è per correggere il termine, “scaricati”, usato nell’articolo riguardante le questioni interne al Pd. Capisco che giornalisticamente questi termini si usano, ma in questo caso non corrispondono ai fatti e credo comunque che quando si parla di persone, anche se pubbliche, ne vada pienamente rispettata, da parte di tutti, la dignità. In tutte le città che andranno al rinnovo amministrativo le forze politiche si ritrovano alle prese con difficoltà, sia nelle indicazioni delle alleanze, che dei candidati sindaci che nella formazione delle liste. Questo deriva dai processi di trasformazione intervenuti in questi ultimi anni, che hanno scomposto ed in parte ricomposto forze politiche più tradizionali, dall’emergere prepotente di nuovi protagonisti, come il Movimento 5 Stelle, dalla eccessiva personalizzazione che ormai attraversa la politica. Ma anche dal fatto che, venendo a mancare la contemporanea elezione dei consigli provinciali e delle circoscrizioni, laddove esistono, tutte le aspettative e le giuste ambizioni si sono caricate sulle elezioni comunali. In questo contesto il PD, in quanto partito più grande e – alle prese con percorsi tormentati e scelte difficili, che hanno portato a scelte e situazioni molto articolate: dalla espressione di più candidati sindaci provenienti dalla propria area politica a equilibri di genere diversi nella formulazione delle liste, ad una “apertura” differenziata a contributi esterni al partito, a soluzioni non uniformi rispetto alla questione delle deroghe da concedere a quegli esponenti di partito che hanno nel loro curriculum istituzionale più di due mandati nell’assemblea elettiva comunale. A Perugia si è scelto di non dare alcuna deroga, a Foligno ci si è limitati alle due possibili, derogando solo un assessore, degli esistenti senza che sia stato usato il termine “scaricati”. A Terni è in atto un confronto, acceso ma corretto fra chi intende attestarsi sulla norma statutaria e chi, come me, chiede di fare un ragionamento politico valorizzando, in primo luogo, il lavoro difficile fatto in questi 5 anni dalla Giunta, in particolare dalla delegazione del Pd. Anche perché questo fu il metodo seguito nella elaborazione della lista nel 2009. Questo perché il sottoscritto ha sempre difeso, anche pubblicamente, ed apprezzato il lavoro svolto dai propri assessori, e ritiene che i buoni risultati, almeno secondo noi, che portiamo al giudizio degli elettori, siano il frutto di un lavoro collettivo che non ha mai visto, nemmeno nei momenti più difficili, alcuna distinzione di responsabilità. Nel confronto fra queste posizioni sta emergendo una soluzione intermedia che allargherebbe di poco il numero delle deroghe dando una risposta, anche parziale, alla esigenza che io ed altri abbiamo posto. La proposta complessiva, così come accadde nel 2009, verrà portata dal segretario alla discussione ed al voto nella prossima assemblea comunale del Pd e, qualunque sarà la soluzione prescelta, tutti gli iscritti e militanti Pd si impegneranno al massimo per conseguire il miglior risultato possibile nelle prossime elezioni europee ed amministrative».



*Sindaco di Terni
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