Terni, donna in carrozzina ferita mentre sale sul pulmino che la porta a fare la riabilitazione: condannati in due

Un processo lungo cinque anni che la 66enne ha affrontato con l'avvocato Attilio Biancifiori

Terni, donna in carrozzina ferita mentre sale sul pulmino che la porta a fare la riabilitazione: condannati in due
di Nicoletta Gigli
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Martedì 19 Marzo 2024, 00:00

TERNI - E’ il 26 ottobre 2018.

Una donna ternana di 66 anni, disabile sulla sedia a rotelle, sale sul pulmino che la deve accompagnare a fare la riabilitazione in una struttura sanitaria della città ma succede un incidente cha la fa finire in ospedale.

Nella fase di carico della carrozzina qualcosa non va come dovrebbe. La  sedia a rotelle, pare per l’allentamento delle cinte di fermo su un lato, si inclina su un fianco, facendo scivolare la donna che poi dovrà ricorrere alle cure dell’ospedale per le lesioni riportate.

La vicenda diventa un processo per il conducente del pulmino e l’assistente a bordo.

Individuati come responsabili in sede civile la cooperativa di trasporto e una compagnia assicurativa.

Il conducente del piccolo bus attrezzato per i disabili e l’assistente, che nel 2019 sono finiti a giudizio per lesioni colpose, sono stati condannati in solido con l’assicurazione a 400 euro di multa, al pagamento delle spese processuali e di una provvisionale immediatamente esecutiva da 5mila euro.

Il giudice di pace, Manuela Prudani, ha disposto che il risarcimento dei danni subiti dalla 66enne ternana, assistita dall’avvocato Attilio Biancifiori, venga stabilito in sede civile.

Il processo penale si chiude dopo cinque anni. E’ stato caratterizzato da molte udienze, con decine di testimoni sentiti dal giudice, perizie e contro perizie per poter avere la certezza che le lesioni riportate dalla 66enne fossero davvero legate all’incidente che si verificò durante il caricamento della sedia a rotelle sul pulmino.

In aula un testimone ha detto che la carrozzina, che avrebbe dovuto essere imbracata e tenuta in verticale, quella mattina «si era inclinata come la torre di Pisa».

Durante le udienze la ricostruzione dei legali degli imputati, che hanno sostenuto che le lesioni potessero essere legate non già all’incidente accaduto dentro al pulmino ma alla condizione di disabilità della donna che, come tante altre volte in passato, quella mattina usufruiva del servizio di trasporto per andare a fare la riabilitazione.

La certezza è che, due giorni dopo l’incidente, alla 66enne erano state diagnosticate fratture costali con componente pleurica. La difesa degli imputati ha sostenuto che non c’era certezza che quelle lesioni fossero legate all’errato caricamento della carrozzina sul pulmino.

Non è così per il giudice, Manuela Prudani, che ha deciso per la condanna per lesioni aprendo poi la strada al risarcimento della donna in sede civile.

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