Terni, alta tensione in carcere: venti detenuti tentano una spedizione punitiva contro due nordafricani

Bloccati dai poliziotti della penitenziaria. All'origine del gesto ci sarebbero questioni di droga

Terni, alta tensione in carcere: venti detenuti tentano una spedizione punitiva contro due nordafricani
di Nicoletta Gigli
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Lunedì 24 Luglio 2023, 08:48

TERNI - La spedizione punitiva andata in scena nel carcere di Sabbione sarebbe legata a questioni droga.

Forse un debito non saldato, forse la richiesta di stupefacenti non soddisfatta avrebbero scatenato l’ira di una ventina di detenuti contro due nordafricani. Se si è evitato il peggio è solo grazie ai poliziotti della penitenziaria, intervenuti in forze per placare l’ira incontenibile del gruppo che voleva “assaltare” i due nordafricani della media sicurezza finiti nel mirino.

Da tre giorni, secondo quanto ricostruito, i due disturbano e minacciano gli altri detenuti, alzando il volume della tv e gridando nel cuore della notte per chiedere la terapia.

«Con il loro comportamento - sottolinea Fabrizio Bonino,  segretario nazionale per l’Umbria del Sappe - hanno disturbato gli altri ristretti che al mattino devono alzarsi presto per andare al lavoro. Venerdì mattina, arrivati all’esasperazione, i detenuti volevano rifiutarsi di scendere al lavoro o di non rientrare perché stanchi della situazione che si era creata. Nel tardo pomeriggio di sabato poi i due nordafricani, armati di lamette, hanno tentato di raggiungere la sezione h per sfregiare un detenuto Italiano che stava facendo la telefonata alla famiglia».

L’ennesimo attacco ha scatenato l’ira degli altri detenuti che, per difendere l’italiano, volevano buttare giù il cancello per raggiungere i due nordafricani.

Un crescendo di violenza che ieri ha imposto l’intervento di venti poliziotti della penitenziaria.

«I detenuti della h, armati di spranghe rudimentali, hanno tentato nuovamente di vendicarsi occupando la rotonda della sezione, spaccando i plexiglass dei locali passeggio e  tentando di arrivare al reparto dove si trovavano i due africani. Solo nel primo pomeriggio, con l’intervento dei poliziotti fuori servizio, è stata riportata la calma - tuona il Sappe - ma la situazione è pesante ed il Prap ed il Dap continuano a non intervenire e a ignorare le nostre lettere di protesta».

I due nordafricani sono stati messi in isolamento e ora sulle reali cause della spedizione punitiva, tenuta a bada dalla penitenziaria, sono in corso serrate indagini. Gli investigatori sono convinti che tutto sia stato scatenato da questioni legate agli stupefacenti che, nonostante i ripetuti sequestri nelle celle, continuano a girare molto nel penitenziario. Di recente, durante le frequenti perquisizioni, i poliziotti hanno recuperato droga nelle celle.

Il Sappe denuncia che «l’annunciato sfollamento è solo in parte avvenuto, visto che la popolazione detenuta presente a Sabbione è di 520 detenuti e che prima della promessa di sfollamento del provveditore era di 525.

I pochi detenuti sono stati  trasferiti in altri penitenziari della regione».

Donato Capece, segretario generale del Sappe, esprime solidarietà agli agenti del reparto di Terni e richiama i vertici ministeriali ad intervenire tempestivamente: «Il dap deve intervenire per fronteggiare le continue situazioni ad alta tensione a danno del personale della polizia penitenziaria».

Roberto Esposito, segretario generale aggiunto del Sarap, sottolinea che «uno scontro potenzialmente pericoloso è stato evitato solo grazie al pronto intervento​ degli agenti di turno e di quelli richiamati in servizio a cui va la nostra gratitudine. Oggi - aggiunge - l’organico di polizia penitenziaria al Sabbione è sotto il livello minimo, i colleghi ormai lavorano in condizioni precarie, trovandosi in prima linea e provando quella sensazione di impotenza e disperazione dinanzi ad eventi critici, magari perché si trovano a gestire una situazione di pericolo in totale solitudine e senza alcun protocollo da poter applicare».

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