Strada della Contessa, gli operatori economici della zona chiedono i ristori dopo la lunga chiusura

Il nuovo viadotto lungo la strada statale numero 452 della Contessa
di Massimo Boccucci
3 Minuti di Lettura
Giovedì 8 Febbraio 2024, 09:07

GUBBIO Aspettano i ristori. Sono i soldi promessi da Regione e Comune per le conseguenze della starda statale numero 452 della Contessa rimasta chiusa. Non si rassegnano gli operatori economici nella zona a che resti nel dimenticatoio la promessa di Comune e Regione dei ristori per il duro colpo inferto alle attività quando la strada è rimasta chiusa dal 17 aprile al 18 dicembre 2023 per il rifacimento del viadotto e la sistemazione della galleria, dopo un anno passato a sopportare il senso unico alternato regolato dal semaforo. Le pressioni continuano e sono destinate ad acuirsi in questi mesi di campagna elettorale per le comunali dell’8 e 9 giugno e per le successive regionali.

Un segnale arriva dalla Marche per perorare la causa eugubina. Scende in campo, infatti, la Cna di Fano per sostenere la battaglia degli operatori economici che sono ancora oggi senza i promessi ristori tra silenzi, rabbia e anatemi dopo le continue rassicurazioni dei politici e le innumerevoli visite in zona di consiglieri regionali, il sindaco Filippo Mario Stirati, assessori e consiglieri comunali di maggioranza e opposizione per tranquillizzare tutti. Ora che la strada è riaperta, non c’è però traccia concreta degli aiuti attesi da tempo.

La sezione marchigiana della Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa ha fatto sapere che «organizzerà, in accordo con quella eugubina, un incontro con Stirati affinché l’analoga iniziativa presa dal sindaco di Cantiano, Alessandro Piccini, possa essere presa anche dal Comune di Gubbio che ha conosciuto gli stessi disagi causati dalla chiusura della Contessa sul proprio versante».

Del resto, la bretella di collegamento era cruciale nel transito da e verso Perugia e Roma unendo di fatto territori con interessi comuni oltre che strettamente collegati (Cantiano è nella stessa Diocesi e diversi giovani dell'entroterra pesarese frequentano le scuole eugubine).

La Regione Umbria e lo stesso Stirati si erano impegnati a reperire risorse per risarcire le attività della zona dai mancati guadagni con gravissime ripercussioni sull’economia di tutta l’area. La Cna di Fano ha elogiato l’iniziativa del Comune di Cantiano «che ha voluto destinare una parte del suo non certo florido bilancio a favore di quelle attività che sono state danneggiate dalla chiusura forzata della strada della Contessa».

L’organizzazione territoriale fanese evidenzia come la realtà cantianese sia stata «l’unica istituzione a mettere in campo un’azione di ristoro a supporto delle aziende che, dopo l’alluvione, hanno dovuto far fronte ai disagi legati alla chiusura della più importante arteria di collegamento da e per l’Umbria». Durissimo l’attacco della Cna ai risvolti della vicenda: «Importanti i tagli di nastri e le inaugurazioni che ci sono state, ma ora è arrivato il momento di dare anche segnali concreti di supporto a quelle attività danneggiate che sono state lasciate sole per mesi durante l’esecuzione dei lavori».

© RIPRODUZIONE RISERVATA