Un concetto ribadito nell’assemblea pubblica nella quale giovedì scorso, il 9 luglio, il comitato dei promotori ha fatto il punto dell’iniziativa incontrando anche l’assessore comunale all’urbanistica Margherita Scoccia. Della questione si sono interessati anche i consiglieri Marko Hromis e Nicola Volpi che, tramite il gruppo facebook “Sei di San Sisto se”, i promotori della petizione hanno ringraziato: «Si era già interessato alla questione e ha reso possibile l'incontro con gli assessori intervenuti per ascoltare il malumore dei residenti della zona». Le cui voci sono state recepite da tre infaticabili concittadini che non si sono arresi al degrado: Emanuele Baldacchini, Luca Moscatelli, Alessio Vegliante e Cinzia Saporetti che il 26 giugno ha raccolto circa 200 firme al mercato settimanale del giovedì. Martedì la consegna della petizione in Comune e Prefettura. «Un grazie speciale – aggiungono i promotori – lo dobbiamo ai commercianti che hanno aderito alla raccolta firme prendendo in consegna il modulo per la petizione e ai cittadini che lo hanno sottoscritto».
Si appresta a recitare un ruolo determinante per una prima riqualificazione del quartiere Zodiaco anche l'associazione Assoutenti che ha sostenuto la petizione. «Vogliamo dare un contributo per rigenerare e rivitalizzare il territorio – dice il presidente regionale Enzo Gaudiosi – per questo abbiamo partecipato al bando comunale per la gestione dell’area verde dello Zodiaco e quella dietro l’ex residence. L’assessore comunale Otello Numerini ha confermato l’assegnazione che avverrà a fine agosto. Non ci occuperemo solo di giardinaggio, ma proporremo progetti per stare vicini a bambini, anziani e scuole. Pensiamo a lezioni di cinema all’aperto ma decideremo all’insegna della partecipazione». La priorità, tuttavia, resta superare il degrado. «Ai dirigenti Inail abbiamo chiesto di verificare gli accessi dell’ex residence – aggiunge l’assessore Merli – per mettere in sicurezza l’intero immobile violato in più punti anche laddove sono stati eseguiti interventi di chiusura». Lavori che non sono bastati a fermare intrusioni e disagi.
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