«Questionario omofobo», gli studenti
all'associazione gay: «Parliamone a scuola»

«Questionario omofobo», gli studenti all'associazione gay: «Parliamone a scuola»
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Mercoledì 25 Settembre 2013, 14:34
PERUGIA - Raccontano la verit degli studenti. Mettendo in ordine la vicenda del questionario nell'ora di religione al liceo classico Mariotti, in cui stato chiesto agli studenti di dare voti da zero a dieci in ordine di gravit alle colpe di cui ci si pu macchiare e tra le voci c' anche l'omosessualit, dopo aver verificato i fatti e raccolto le testimonianze degli studenti. Non solo. Gli studenti di "Rete degli studenti medi" promuovono un'assemblea generale proprio al Mariotti.

«Vogliamo fare chiarezza. sabato mattina in una classe quinta superiore del Liceo Mariotti un professore di Religione distribuisce agli alunni un questionario; questo riporta una lista di colpe di cui l'uomo può macchiarsi e la consegna richiede di assegnare ad ognuna di esse un voto da 0 a 10. Tra queste risalta, circondata da infanticidio, terrorismo, omicidio, suicidio, aborto, esperienze prematrimoniali e simili, la voce omosessualità. Il professore spiega che il questionario risale ad una ricerca sociologica di molti anni fa e viene riproposto con lo scopo di sviluppare dei dibattiti sui temi riportati dal questionario. Poi una foto del questionario viene pubblicata e si diffonde su Facebook, priva del suo contesto. Quindi un soggetto esterno alla classe la segnala all'associazione Omphalos Arcigay Arcilesbica di Perugia che, allarmata dalla situazione, in un contesto di tensione politica e di crescenti casi di omofobia nelle scuole, mette in atto una comprensibile reazione, in quanto è tenuta a denunciare le segnalazioni per atti di questo genere e il contenuto del questionario andava denunciato nella sua forma. Ne nasce così un comunicato stampa che presto si diffonde e si ingigantisce sull'onda dello scandalo, raggiungendo numerose testate locali e nazionali».



Il polverone. «La classe - continuano gli studenti - resasi conto del polverone mediatico che li ha coinvolti, scrive una lettera in cui chiarisce i fatti, la propria posizione e le motivazioni del docente. Il lunedì mattina, finalmente, grazie all'intervista a studenti e docente, si porta chiarezza sulla vicenda. Finalmente i diretti interessati, gli studenti, vengono interpellati dopo un enorme passaparola di notizie. “È proprio la modalità con cui si è svolta questa vicenda che indigna la Rete degli Studenti Medi, in quanto per l’ennesima volta gli studenti non sono stati ascoltati ma anzi scavalcati in questo dalla fame dello scandalo. – afferma Caterina Rossi, Coordinatrice provinciale di Altra Scuola-Rete degli Studenti Medi Perugia – Reputiamo inoltre che l'Omphalos Arcigay Arcilesbica di Perugia svolga un ruolo fondamentale di difesa dei diritti a livello locale e condanniamo con forza ogni forma di discriminazione o violenza omofobica. Ma vogliamo sottolineare allo stesso tempo la lotta all'omofobia che viene portata avanti attraverso l'insegnamento e la cultura classica nel Liceo Mariotti; infatti, come riportato dagli studenti nella loro stessa lettera: “Siamo in un liceo classico. L'amore fra Patroclo e Achille è programma di quarto ginnasio”. Se la voce degli studenti fosse stata ascoltata da subito il caso sarebbe rimasto nelle sue giuste dimensioni e il liceo non sarebbe ingiustamente passato per scuola di omofobia.”. Fa specie poi vedere come certe associazioni nazionali che non sono presenti sul territorio, invece, abbiamo voluto cavalcare l’onda dello scandalo in maniera strumentale, senza informarsi con gli studenti.



Incontriamoci a scuola. «Cosi come il Mariotti, tutte le scuole perugine si sono attivate nella lotta al bullismo omofobico, che noi tutti riteniamo una delle piaghe della società contemporanea. Per sottolineare il carattere totalmente antidiscriminatorio di questa scuola e della città di Perugia, sosteniamo l’idea di organizzare un'assemblea al Mariotti su questi temi, a cui partecipino studenti, docenti ed associazioni, in modo da avviare un processo di reale condivisione e mandare un segnale di grande cultura e dialogo. L’omosessualità non è una colpa, quindi proponiamo che quel questionario ed ogni suo simile vengano rimossi dalle scuole di questa città, perché non lo riteniamo uno strumento didattico accettabile. La lotta all’omofobia e l’informazione riguardo alle differenze di genere rimarranno all’ordine del giorno delle nostre lotte e continueremo a portare questi argomenti nelle scuole insieme all'Omphalos di Perugia, come abbiamo sempre fatto, con convinzione, e continueremo a condannare ogni atto di reale omofobia che si verificherà in questa città».
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