Prima udienza a Perugia del processo per quello che stato considerato l'esame 'farsa' per la conoscenza dell'italiano sostenuto da Luis Suarez all'Università per Stranieri di Perugia nel settembre del 2020. In aula, davanti al tribunale collegiale presieduto da Carla Maria Giangamboni, sono stati sentiti gli uomini della Guardia di Finanza che per primi hanno svolto le indagini sulle prove sostenute dal calciatore in procinto all’epoca dei fatti di essere acquistato dalla Juventus. In aula è stato riavvolto il nastro e si è ripartiti dalla genesi dell'inchiesta che vede imputati per falsa rivelazione di segreto d'ufficio gli ex vertici dell’Ateneo e la professoressa che preparò il centravanti ex Barcellona.
L’indagine - hanno raccontato ripercorrendo nei primi passaggi - partì nell’ambito di un’altra inchiesta, vale a dire quella sui presunti concorsi irregolari all’Università per Stranieri per l’assunzione di professori e ricercatori, scaturita dalla denuncia dell’ex direttore generale Cristiano Nicoletti. Proprio durante le intercettazioni - è stato ricostruito davanti ai giudici da un luogotenente della Gdf - sarebbe emersa l’intenzione da parte dell’Ateneo di produrre documenti falsi a vantaggio del calciatore uruguaiano affinché potesse conseguire la certificazione B1 di italiano, necessaria per ottenere la cittadinanza.