Caos tribunali e udienze a Balanzano
il presidente Criscuolo: non revoco un bel niente

Caos tribunali e udienze a Balanzano il presidente Criscuolo: non revoco un bel niente
di Egle Priolo
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Mercoledì 11 Settembre 2013, 09:18 - Ultimo aggiornamento: 20:40
PERUGIA Non revoco un bel niente. Ha una sola parola Aldo Criscuolo, il presidente del tribunale di Perugia, il cui decreto sulle udienze civili da tenere a Balanzano stato aspramente attaccato dagli avvocati.

A pochi minuti dalla riunione della Commissione manutenzione da cui oggi, mercoledì, si aspettano risposte su logistica e stato degli spazi delle sedi giudiziarie a due giorni dall'entrata in vigore della riforma che vede sopprimere cinque sezioni distaccate dei tribunali, il presidente Criscuolo non ha dubbi. «Non revoco nulla - insiste - perchè io ho seguito quello che ci richiedeva la legge. Ritenevo di aver tolto le castagne dal fuoco con la scelta di Balanzano, invece sono tutti scontenti. Se c'erano alternative? No».

Il piano dei trasferimenti a catena degli uffici Unep e del giudice di pace da via Baglioni a via Angeloni non è andato in porto per mancanza di fondi da parte del Comune. «Un effetto domino che non ha funzionato», commenta il presidente Criscuolo.

Dispiaciuto per le critiche degli avvocati, ma determinato a seguire sulla sua strada. «Per stablire gli incastri di ruoli e fascicoli ci abbiamo messo tutta l'estate - racconta - e la soluzione di Balanzano ci è apparsa perfetta. Potevamo avere una saletta in piazza Matteotti, ma mica ci entravano novemila fascicoli. E invece gli archivi comunali, con quattro vani su due piani, uno per la cancelleria e tre per le aule, è la migliore soluzione possibile. Quindi vado avanti. perchè gli avvocati perseguono un fine politico e io uno giudiziario: la legge impone gli accorpamenti e noi lo stiamo facendo».

Il prossimo passo, allora, è la riunione della Commissione manutenzione presieduta dal presidente della Corte d'appello Wladimiro De Nunzio. Cui seguirà, nel pomeriggio, l'incontro dell'Ordine degli avvocati.

«Se siamo pronti per il 13? Per il penale sì, abbiamo fatto i salti mortali. Ma ora ci serve personale. Siamo sotto di venti unità e ne arriveranno al massimo cinque. Abbiamo bisogno di addetti. È questo il problema reale».
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