Perugia, spazi per i pedoni e sosta al centro del dibattito. L'ultima proposta: «Il modello dei parklet, perché non sperimentarli?»

Perugia, spazi per i pedoni e sosta al centro del dibattito. L'ultima proposta: «Il modello dei parklet, perché non sperimentarli?»
di Riccardo Gasperini
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Martedì 16 Gennaio 2024, 09:29

PERUGIA - Recuperare spazi adiacenti i marciapiedi, oggi non più occupati da servizi e diventati facile preda della sosta selvaggia. Oppure rivedere quelli in corrispondenza delle fermate del bus, in modo da agevolare gli utenti del trasporto pubblico. Resta vivo il dibattito sul delicato tema degli spazi destinati ai pedoni in città, spesso sottratti dalla piaga della sosta selvaggia. L’ultima idea messa sul tavolo arriva dal gruppo social Perugia non è una città per pedoni. Lì, come in altri gruppi sensibili al tema, ogni giorno si parla di disagi per i pedoni e di parcheggi che non rispettano le regole. Ma non solo. Fra una protesta e una segnalazione, spuntano anche soluzioni. O meglio, proposte costruttive prendendo spunto da quanto accade in altre città d’Europa. Come quella dei parklet. A puntare i riflettori è Matteo Lanfaloni, che nei giorni scorsi ha raccontato, esempi alla mano, cosa sono i parklet, per poi lanciare prime proposte. «Sono un’estensione del marciapiede, dell’area pedonale pensate per le persone. Offrono un posto dove fermarsi, sedersi e riposare mentre si svolgono varie attività». Insomma, piccole isole per i pedoni, da arredare con panchine, verde e magari qualche servizio, come stalli per biciclette, sfruttando anche parte degli spazi adibiti alla sosta regolare.

C’è anche una proposta per un tentativo di sperimentazione, l’asse di via dei Filosofi. «Una strada dove si affacciano diversi palazzi ma in cui la quasi totalità dello spazio è destinata alle auto».

In particolare Lanfaloni ha individuato l’area «dallo spazio lasciato dall'edicola, a metà circa della via, che prevede già un avanzamento del marciapiede». Uno slargo che, salvo per Natale quando viene collocato lì l’albero, è «utilizzato impropriamente solo per parcheggiare». «Si potrebbe continuare – spiega ancora via social - con gli spazi di fronte ad alcune fermate dei bus occupati dalle auto in sosta selvaggia che rendono poco piacevole e insicura la salita/discesa dai mezzi pubblici, disincentivandone l'uso». Una proposta chiara. «Può essere qualcosa di sperimentale e temporaneo dove abitanti, associazioni, commercianti e cittadini si mettono assieme per creare uno spazio più vivibile per le persone». Spazio che, dicono le esperienze in atto, fa bene anche alle attività commerciali di zona visto che incrementa la presenza dei cittadini.

Fra i primi a commentare l’idea è stato Gianfranco Mincigrucci, anima dell’associazionismo a Ponte San Giovanni. «L'idea è ottima se realmente serve a limitare l'aggressione degli automobilisti che si fermano anche in mezzo alla strada convinti che, inserendo le luci intermittenti di stazionamento giustificano il problema del loro ingombro». Per lui si tratta di una «sperimentazione da proporre all’amministrazione comunale» e, in caso di esito positivo, da «estendere anche in altre realtà densamente popolate».

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