Perugia, il Pd si divide su Ferdinandi: si dimette il segretario Cristofani. Progetto Perugia, accordo per sostenere Margherita Scoccia

Sauro Cristofani
di Luca Benedetti
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Domenica 28 Gennaio 2024, 09:04
È durata due anni secchi l’esperienza di Sauro Cristofani alla guida del Pd cittadino. Ieri pomeriggio, con la lettera all’assemblea, il segretario ha gettato la spugna. Tutto come previsto dopo l’intesa (da certificare) su Vittoria Ferdinandi candidata sindaco del centrosinistra, tutto come previsto dopo una riunione della segreteria, a tratti drammatica, che ha messo in un angolo l’ex margherito con l’accelerazione boriana sulla candidata che piace tanto alla sinistra. Martedì Patto Avanti andrà a chiederle la mano.
Il Pd finisce nel caos e il centrodestra riacchiappa l’intesa con Progetto Perugia dopo un pranzo veloce al bar (venerdì) tra la candidata Margherita Scoccia e Filippo Calabrese. L’addio di Cristofani e Progetto Perugia ancora nel centrodestra sono legati a filo doppio. Perché Cristofani ha lavorato a un’intesa con il centro, accettando anche un’eventuale candidato a sindaco dei centristi romiziani (Cicchi, Capaccioni, Calabrese). Forse non è un caso che nello stesso pomeriggio siano arrivate le dimissioni del segretario dem e l’annuncio della re-intesa nel centrodestra.
Cristofani lascia così: «La prossimità della campagna elettorale richiede a tutti noi un’accelerazione del nostro impegno e la capacità di compiere scelte che mettano il nostro partito e la coalizione di centro sinistra in grado di competere efficacemente. La coalizione con lo slogan efficace “Un Patto Avanti” è stato il primo passo, di successo, per costruire un percorso più ampio, la base da cui partire per costruire un’alleanza più vasta, articolata e competitiva nella quale possano confluire forze politiche e civiche, in particolare quelle più moderate, che difficilmente possono riconoscersi nel centrosinistra in quanto tale e che forse possono risultare essenziali per vincere questa sfida. Un’alleanza più vasta per la città quindi e non un tavolo alternativo al centrosinistra che rimane il nostro riferimento. Su questa prospettiva, anche concordata in più occasioni con la direzione regionale e nazionale del nostro partito, ho però avvertito a livello regionale e locale incertezze e poca convinzione». Un messaggio chiaro al segretario regionale Tommaso Bori. Il Pd si trova al bivio. Il dopo Cristofani può essere un nuovo segretario scelto dall’assemblea, un commissariamento deciso da segretario e direzione regionali o una gestione a più voci che unisca boriani, bocciani e contras.
Cristofani molla, Progetto Perugia torna a casa e si ricompatta. Il gruppo consiliare che per primo ha messo il nome di Romizi sulla scheda elettorale, spiega: «Oggi come allora, riteniamo che, per il buon governo di Perugia, debba essere fondamentale un dialogo che abbia alla base una visione concreta sul futuro della città e un percorso di costruzione politica che approdi alla Perugia che vogliamo. Progetto Perugia insieme a Margherita Scoccia e con tutto il centro destra, intende percorrere ancora con nuovo impulso e ancora più coraggio la strada iniziata nel 2014 con Andrea Romizi, anno in cui lanciò il progetto per la città, ambizioso e coraggioso, molte cose sono state fatte ma molte altre sono ancora da fare. Perugia deve essere il motore economico e politico dell’Umbria».
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