Maturità, ore a guardare le tracce
le telefonate a casa e Magris, chi è costui?

Maturità, ore a guardare le tracce le telefonate a casa e Magris, chi è costui?
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Mercoledì 19 Giugno 2013, 21:31 - Ultimo aggiornamento: 21:42
PERUGIA - Forza ragazzi andiamo dentro. Astuccio, penne e qualcosa da mangiare sono concessi, il resto va in fondo all'aula. Chi viene sorpreso col cellulare ripete l'anno. Avvertiti.

Quando il prof spalanca il portone della maturità i grandi sorrisi spariscono in un attimo. Invocazioni al cielo, un'altra sbirciata alla rete per vedere se c'è ombra di traccia («qui dicono Pirandello, sì Pirandello»), l'ultima telefonata che arriva da casa: «Sì mamma sono tranquilla, ma se continui a chiamarmi allora mi agito...», e si va all'esame. La scena «ripresa» al classico Mariotti è comune a tutte le scuole perugine dove in questi giorni, per esaminare i 5mila studenti, sono all'opera 133 presidenti (171 in Umbria) e 1204 commissari (1584 nella regione). «Tutto è partito e proseguito regolarmente - ha assicurato Leo Gori, funzionario responsabile dell'Usr per la maturità -. Il plico elettronico ha funzionato perfettamente e nessuna scuola ha avuto problemi. Siamo soddisfatti». Un lavoro suppletivo c’ stat però nella sostituzione dei commissari rinunciatari: «Negli ultimi giorni ne abbiamo dovuti sostituire 91 - dice Giuseppe Feliciotti -. 79 commissari esterni e 12 interni. C’è stato qualche problema con nomine fatte, e non sappiamo come mai, senza tener conto di incompatibilità territoriali o addirittura di scuole. Ma tutto è stato messo a posto. Ecco sono le 18 del 19 e tutte le commissioni ora hanno l'organico completo».

A prove fatte, verso le una, si riparte del Classico. Ilaria Santini 3C, ha scelto il saggio artistico letterario. «Mi interessava l'ambito storico, quello sugli omicidi, ma c'era il rischio di andare fuori tema e ho lasciato perdere. Domani c'è latino e non è facile. Il futuro? Faccio il test per medicina e, se va male cambio tutto, vado ad agraria e faccio enologia».

Fra i primi ad uscire al liceo scientifico Galilei c'è Giammarco Favaroni del 5G. Appoggia zaino e vocabolario e poi racconta: «Ho scelto il saggio breve prima traccia. Ci ho messo due ore, poi il tempo di rileggere con calma. Mi è andata bene, su questi temi ho fatto la mia tesina. Punto almeno al 70, poi mi iscrivo ad Agraria».

Alle due meno venti dall'Alessi esce un quartetto: Simona Petrini, Simona Crocioni, Giuseppe Angelini e Claudio Tenerini. Due aspiranti medici, un fisioterapista e un'ostetrica. «Tracce strane. Non ispiravano di getto, sono stata un'ora prima di scegliere», dice la seconda Simona. Gli altri annuiscono. «Siamo rimasti spiazzati. Ci aspettavamo Pirandello. Invece ci siamo trovati Claudio Magris. Ci siamo chiesti: ma chi è costui?» «Sconosciuto ma bravo - ammette Giuseppe -. La traccia era veramente bella. Arriva anche Marco Rinaudo, è molto tranquillo e si preoccupa di sapere se le foto escono a colori. Da grande farà l'informatico. Scherza, i ragazzi si sciolgono, c'è anche una mamma che fa gruppo e i giudizi sulla tracce sono meno severi. Ho scelto la traccia sugli omicidi politici. Ho lungamente parlato di Moro».

Il sole picchia, la notte è stata corta e si va a casa anche perché fra poche ore c'è la seconda prova: «Quella si che è difficile. Sul tema qualcosa ce lo scrivi, la matematica è un'altra storia...».


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