Francesco D’Attoma era il titolare di una nota casa automobilstica nella zona industriale della città, stessa attività del secondo genito della famiglia, Galliano. Francesco non si era mai interessato attivamente alle sorti del Perugia anche se insieme a tutti i familiari, tre sorelle, il fratello e in testa la mamma Leila, aveva sempre seguito da vicino le sorti della squadra, del Perugia dei miracoli.
In età giovanile era stato anche amministratore delegato di una azienda di abbigliamento sportivo per poi dedicarsi alla gestione della concessionaria Toyta. Era sposato con la figlia di un altro noto imprendtore, Petrini. Francesco D’Attoma aveva ricoperto anche cariche nel Rotary club cittadino ed era stato promotore di dievrse iniziative di solidarietà.
La notizia dela morte di Ftrancesco D’Attoma si è diffusa in un lampo in città e al Curi anche attraverso Franco Vannini e l’autista del bus che portava in giro per l’Italia il grande Perugia, Mario Montanucci, ancora molto legato alle famiglia D’Attoma. Fortissimo il dispiacere a Pian di Massiano, a partire dal massaggiatore biancorosso e anima del Perugia, Renzo Luchini. I funerali si svolgeranno in centro, probabilmente mercoledì.
Le reazioni. «Imprenditore vincente, uomo schivo e riservato dedito alla famiglia, sportivo, fortemente innamorato di Perugia». Questo il ricordo del sindaco Andrea Romizi di Francesco D'Attoma. «Il nome di Francesco D'attoma e quello della sua famiglia sono profondamente legati alla storia perugina, alle sue avventure imprenditoriali, nonché calcistiche, più riuscite. L'Amministrazione comunale e la città tutta si stringe intorno ai familiari in un simbolico e sincero abbraccio». Anche il Perugia calcio attraverso il proprio sito web «si stringe attorno alla famiglia D’Attoma per la scomparsa di Francesco. Ai suoi cari vanno le più sentite condoglianze».
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