Perugia, criminalità e covi dello spaccio a Fontivegge: l'ultimatum ai proprietari

Uno degli ultimi sgomberi a Fontivegge
di Egle Priolo
3 Minuti di Lettura
Martedì 3 Gennaio 2023, 08:33 - Ultimo aggiornamento: 4 Gennaio, 05:00

PERUGIA - I riflettori si sono ormai spenti su corso Vannucci e la Fontana maggiore e si torna a chiedere nuova luce a Fontivegge. Dove i problemi, come la voglia di riscatto in una situazione mai vissuta con rassegnazione dai caparbi componenti del comitato Progetto Fontivegge, non sono certo stati congelati dalle feste.

«Comincia un nuovo anno per Perugia e per il quartiere di Fontivegge – spiegano infatti al Messaggero Giulietto Albioni e Andrea Fais -. Il 2022 è stato un anno interlocutorio: da un lato l'impegno innegabile dell'assessore Luca Merli e del Nucleo Decoro e Sicurezza Urbana della polizia locale; dall'altro, le lentezze dei lavori pubblici e i punti interrogativi che restano sui tanti, troppi problemi di degrado, spaccio e abbandono ancora presenti».
Un riconoscimento notevole e una stoccata, che lanciano il ragionamento aperto ultimamente proprio da L'anno che verrà in centro storico, che ha impegnato il dibattito cittadino per settimane, soprattutto sulle ipotesi di una location diversa rispetto al fianco della Fontana maggiore.
«Dopo il riuscito evento Rai di piazza IV Novembre, che speriamo sia foriero di ampie ricadute benefiche sul territorio, vorremmo sgomberare il campo dagli equivoci – insistono Albioni e Fais -. C'è chi, tra social e media tradizionali, aveva ventilato l'ipotesi di organizzarlo in piazza del Bacio. Come residenti sappiamo bene che sarebbe stato impossibile, anzitutto per motivi logistici: improponibile bloccare le vie adiacenti, considerando che Fontivegge è un punto di transito e non di arrivo come il centro storico. In secondo luogo, perché lo scenario sarebbe stato desolante, tra palazzoni anni Ottanta e degrado urbano: un pessimo biglietto da visita per la città in prima serata su Rai Uno». Da qui, le richieste che aprono il 2023 di Fontivegge: «Chiediamo piuttosto all'amministrazione – spiegano i due rappresentanti di Progetto Fontivegge - di impegnarsi per accelerare il completamento delle opere di rigenerazione e riqualificazione all'ex scalo merci e su piazza Vittorio Veneto. I lavori stanno andando troppo per le lunghe e molti residenti si chiedono se e quando ne vedremo mai la conclusione. Ogni giorno perso è un giorno in più lasciato all'abbandono e al degrado». E non solo. «Lo stesso si dica per il parco della Pescaia (Verbanella), ancora in attesa di interventi di riqualificazione nella parte bassa – ribadiscono Albioni e Fais -, e per i lavori di riasfaltatura di via Canali e via della Ferrovia». 
Ma l'ultima richiesta nella letterina di inizio anno a Babbo Comune, Progetto Fontivegge la tiene in caldo per il gran finale. «Pur esprimendo soddisfazione per le ordinanze che nel corso dell'anno hanno portato allo sgombero di tre fabbricati abbandonati - via della Ferrovia, via Oddi Sforza e piazza Fonti di Veggio - sollecitiamo inoltre l'amministrazione a fare pressione sui proprietari di tutte queste aree per una soluzione definitiva: rigenerazione/ricostruzione o esproprio per inosservanza degli obblighi».

Insomma, un ultimatum ai proprietari dopo che negli ultimi mesi la zona della stazione ha visto diversi interventi di palazzo dei Priori come delle forze dell'ordine per ripulire quei covi e quei palazzi ghetto, diventati il simbolo del degrado. Covi di spaccio e ritrovi di balordi, in cui nei diversi blitz – compresi quella alla Verbanella e la palazzina ex Gesenu - sono stati scovati clandestini, droga e pure un latitante. Con lo stesso assessore alla Sicurezza Luca Merli che, nell'ultimo caso di fine novembre, aveva annunciato come «i proprietari dell’immobile, al termine dello sgombero, procederanno alla pulizia e sanificazione del luogo e la messa in sicurezza di tutto lo stabile al fine di evitare ulteriori intrusioni». Ma ora i residenti di Fontivegge vogliono di più: una gestione di certi spazi che non sia solo d'emergenza, ma definitiva. Sarà possibile?

© RIPRODUZIONE RISERVATA