Il Nas scopre casa di riposo abusiva con 14 anziani non autosufficienti

Il Nas scopre casa di riposo abusiva con 14 anziani non autosufficienti
di Luca Benedetti
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Venerdì 21 Agosto 2020, 09:30

PERUGIA-  L’indagine è stata chiusa nei giorni a ridosso del Ferragosto. S’intreccia con il Ferragosto sicuro, operazione dei carabinieri del Nas nelle case di riposo anche in Umbria, ma passa per una storia ben diversa. E una strada più lunga e complessa. L’indagine chiusa dalla Procura della Repubblica di Spoleto è quella sulla vecchia casa di riposo di Nocera Umbra. Anzi, a essere precisi sulla “Casa Famiglia di Nocera Umbra”, struttura per anziani con tanto di polemiche politiche annesse per un trasferimento che non tutti hanno voluto nella nuova struttura che si trova a poche decine di metri da quella finita sotto inchiesta. 
Polemiche e braccio di ferro con l’amministrazione Bontempi. Giusto per dire della tensione sul caso, lì dentro la senatrice del M5S, Emma Pavanelli, in difesa di quella esperienza di gestione, ci ha piazzato il suo ufficio. La targa è stata affissa nei giorni scorsi.
Qualche giorno dopo l’affissione della targa, il caso ha voluto che gli uomini guidati dal tenente colonnello Giuseppe Schienalunga chiudessero un’indagine aperta sul finire dell’anno scorso. E che ha portato il sostituto procuratore della Repubblica di Spoleto, Patrizia Mattei, a indagare il legale rappresentante della struttura. Si tratta di Franco Picchiarelli, 79 anni lo scorso gennaio.
Per il magistrato della Procura spoletina è stata attivata e mantenuta in esercizio «una casa di cura a struttura sanitaria, trasformata di fatto in residenza protetta, in assenza di prevista autorizzazione regionale e dei requisiti minimi per il rilascio della stessa: nello specifico, nella struttura, priva di qualsiasi autorizzazione all’esercizio, venivano ospitate e gestite quattordici persone anziane non autosufficienti». Poche parole, infilate dietro le violazioni di legge sulle autorizzazioni, per dire che l’attività dell’Associazione Asric “Casa Famiglia di Nocera Umbra” è, di fatto, un’attività di carattere abusivo per quanto riguarda la gestione degli anziani ospiti.
Nel mezzo dell’emergenza Covid-19 e degli accertamenti del Nas, dopo le polemiche sul ritiro del Comune dall’impegno per la struttura per anziani, aveva nesso i piedi nel piatto il sindaco di centrodestra, Giovanni Bontempi. Spiegando che tutto nasceva due anni fa 2 anni fa quando il Comune di Nocera Umbra, per motivi economici, si era trovato costretto a chiudere la sua residenza sociale con dieci ospiti gestita tramite convenzione con la Usl Umbria 2. La struttura aveva un costo di circa 300mila euro, duecento erano a carico del Comune. L’ex casa di riposo, di proprietà della Asl, fu trasformata dal gruppo degli anziani che la abitano e dai loro familiari, in vera e propria residenza autogestita. Quella poi finita nel vento delle polemiche e dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Spoleto che ha attivato il controllo e l’indagine del Nas.
Nei giorni a ridosso del Ferragosto, invece, anche i carabinieri del Nucleo tutela della salute di Perugia hanno partecipato alla campagna nazionale di Nas e ministero della Salute sul controllo delle strutture socio sanitarie ricettive, in concomitanza con il periodo dell’anno che vede tradizionalmente impennare il numero degli anziani presenti nei centri di ricovero. Sono stati verificati i livelli di assistenza e cura e anche l’applicazione delle misure di prevenzione da coronavirus. Un passaggio particolarmente importante dopo i drammi vissuti in diverse strutture per anziani, soprattutto al nord.
A livello nazionale sono state sanzionate il 19% delle strutture visitate, praticamente una su cinque.

In Umbria, da quanto risulta al Messaggero, sono una decina le case di riposo su cui sono necessari accertamenti anche amministrativi per verificare al meglio la posizione dei gestori e dei proprietari.

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