Al conservatorio Briccialdi la firma dei contratti con lo Stato per docenti e personale

Roberto Antonello
di Lucilla Piccioni
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Martedì 3 Gennaio 2023, 09:46

TERNI Hanno firmato. Nero su bianco. Ormai è ufficiale c’è stato il cambio per i docenti e per il personale amministrativo che, dal due gennaio, sono entrati ufficialmente a far parte del conservatorio Giulio Briccialdi, l’unica istituzione di alta cultura, equiparata all’ università, interamente ternana. Le altre facoltà esistenti sul territorio sono sedi distaccate dell’ateneo di Perugia. Il vecchio “istituto pareggiato, equiparato ai conservatori di Stato”, come si leggeva sulla targa posta di fianco al portone di palazzo Giocosi, era tale dal 1974, ed ora è stato definitivamente archiviato: al suo posto è arrivato il conservatorio di Stato. Ieri mattina la presa di servizio dei trentanove docenti, quasi tutti con un contratto a tempo indeterminato e delle otto unità di personale tecnico- amministrativo. Un inizio d’anno scoppiettante in cui nessuno si è lamentato per aver dovuto interrompere le vacanze natalizie per firmare la presa di servizio. Molti docenti non vivono a Terni e vengono in città solo per le lezioni. «Una tappa fondamentale per l’istituto con il passaggio allo Stato del personale grazie ai contratti firmati. C’è molta emozione e soddisfazione da parte di tutti, un inizio di anno importante per il Briccialdi e per la città» ha detto il nuovo direttore Roberto Antonello che ha preso il posto di Marco Gatti che da quest’anno torna ad insegnare composizione.

Anche la presidente Letizia Pellegrini ha voluto sottolineare l’atmosfera che si è respirata al momento dell’apposizione delle firme. «Andiamo avanti rincuorati e sereni, nel cogliere le sfide e coltivare le potenzialità che questo riconoscimento rappresenta per noi e per la città», ha detto la presidente. Soddisfazione anche da parte dei tanti ternani che da sempre sostengono il Briccialdi e che nei momenti di grande difficoltà vissuti dalla scuola, quando i docenti erano senza stipendio e si aveva paura di una chiusura definitiva del Briccialdi, raccolsero più di duemila firme a sostegno dell’istituto. Sempre gli amici del Briccialdi hanno finanziato il restauro del flauto di Briccialdi, lo strumento originale del famosissimo musicista che con le modifiche apportate ha cambiato la tecnica e le possibilità espressive di quello strumento. I flautisti di tutti i conservatori d’Italia, e non solo, studiano le opere di Briccialdi e sanno che lo strumento che si trovano a suonare è stato modificato proprio da quel musicista ternano che, nei salotti ottocenteschi, fu definito il Paganini del flauto ed era uno dei virtuosi più amati e pagati dell’epoca. La vita in salita del conservatorio Briccialdi sembra ormai stabilizzata, la scuola di musica, sua antenata, ha sempre vissuto tra mille difficoltà da quando fu fondata nel 1872.Ma dal due gennaio è iniziato il nuovo corso.

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