Mogol candidato al Nobel: «Il vero premio è aiutare il prossimo»

Il paroliere e poeta racconta le sue scelte di vita e i suoi progetti

Mogol candidato al Nobel: «Il vero premio è aiutare il prossimo»
di Francesca Tomassini
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Lunedì 11 Dicembre 2023, 12:01

AMELIA «Sono candidato al premio Nobel e questo mi emoziona molto. Ma nella vita ho capito che il vero premio è prendersi cura degli altri». Mogol, poeta e paroliere, autore dei testi di Lucio Battisti e di molti altri cantanti italiani è stato candidato al premio Nobel per la letteratura 2024 dal ministro alla cultura Sangiuliano e da altre istituzioni e personalità. «Ma ho capito - spiega - che lo scopo della vita è aiutare gli altri. Rimango sempre stupito, felice dell'affetto della gente e delle attestazioni di stima che mi dimostra non solo sotto un palco, ma anche per strada, al ristorante. Il mio impegno, per cercare di ricambiare, è rafforzare la mia autostima, qualcosa che si costruisce attraverso l'agire in modo corretto verso se stessi e gli altri, per questo è così importante».

LA SCELTA

Parole sostenute dai fatti. Perchè Mogol e la moglie Daniela, quando è scoppiata la guerra in Ucraina hanno accolto due sorelle, mamme di tre bambini fra i due e i dodici anni, in fuga dall'Ucraina, che ad oggi vivono con loro a Toscolano. Un gesto concreto di solidarietà.
«Sono onorato da questa candidatura.

Vedremo come andrà. In ogni caso - precisa - so già di essere un uomo fortunato, che nella vita ha avuto tante soddisfazioni. Perciò - spiega - anche se ne sarei ovviamente molto felice, non voglio caricarla di troppe aspettative». Autore, produttore, talent scout, docente, con oltre 1.500 testi e 520 milioni di dischi venduti, Giulio Rapetti, in arte Mogol, è considerato "la penna" della canzone italiana. Una carriera iniziata negli anni Cinquanta alla Ricordi, accanto al padre, che prende il volo nel 1961 con "Al di là", la canzone scritta per Betty Curtis e Luciano Tajoli vincitrice al festival di San Remo. Da allora, un crescendo di successi e fama, fino al 1966 quando Mogol e Lucio Battisti danno il via a un sodalizio artistico che li consacrerà per sempre nell'olimpo della musica. Io vivrò (senza te), Un'avventura, Dieci ragazze, Il tempo di morire, alcune delle canzoni più amate da intere generazioni.

«Scrivo canzoni da tanto tempo - ha detto Mogol - e continuerò a farlo sempre, anche se è un periodo molto difficile e complicato per la musica. Oggi, è diventato un ambiente in cui non sempre vengono riconosciuti i meriti ma confido che si farà qualcosa per invertire la rotta. Intanto - dice - continuo a portare avanti il Cet (il centro internazionale per autori e compositori che ha fondato in Umbria ndr), in particolare la mia attività di docente, senza nessun ritorno personale. E' il mio regalo a questo paese, all'arte, alla musica». Una realtà, quella del Centro Europeo, nata ormai più di trent'anni fa, quando Mogol si innamorò del borgo di Toscolano, in Umbria. Una scuola internazionale, dove si sono formati alcuni dei parolieri più noti del panorama musicale italiano. Lì, l'artista ha scelto di vivere con la moglie Daniela portando avanti un progetto professionale e di vita. «Tanti anni fa - ha raccontato lui stesso - vivevo a Milano. Un giorno mi sono fermato in mezzo al traffico, soffocato dallo smog e mi sono chiesto perchè dovevo continuare a vivere in un posto simile. La risposta è stata iniziare a cercare un'alternativa. Sono stato in tanti posti ma solo qui in Umbria, a Toscolano, dove natura bellezza e storia sono tutt'uno con i suoi abitanti, ho trovato quello che stavo cercando e non mi sono mai pentito. Neanche un giorno». Accanto ai progetti musicali, Mogol ne sta portando avanti un altro, ambizioso, che riguarda la salute. «La prevenzione primaria - precisa - fondamentale per il benessere della persona. Sono trent'anni che mi occupo di questo problema e oggi, sto mettendo in pratica quello che ho approfonditamente studiato. Voglio promuovere la cultura della salute, del benessere, fisico e mentale. Nessun elisir, nessuna formula, solo la consapevolezza delle cose che fanno bene e quelle che no, perchè la mente ha il potere di condizionare la salute. E continuare a cantare insieme, a ridere, coltivare passioni, cose che producono endorfine»

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