La beffa della metropolitana veloce
umbra: un anno di vane promesse

La beffa della metropolitana veloce umbra: un anno di vane promesse
di ​Giuseppe Caforio
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Martedì 18 Settembre 2018, 09:29
PERUGIA - Il rapporto fra cittadino e politica ha subito un costante deterioramento per l'ampliarsi di quella sfiducia che nasce da episodi di malcostume o di malvivenza e poi, soprattutto, si nutre del convincimento di essere ingannati. Non ci si può meravigliare se tutto ciò si traduce nei mutamenti repentini degli orientamenti di voto che ad ogni tornata elettorale hanno caratterizzato l'ultimo decennio. Un caso emblematico di tale senso di frustrazione è stato vissuto dagli Umbri a seguito dell'incredibile, pomposa, se non arrogante inaugurazione di quella che doveva essere la nuova tratta ferroviaria tra Città di Castello e Umbertide, antesignana di una mai realizzata metropolitana veloce regionale.

Dopo la chiusura, lo scorso anno, della linea ferroviaria, a fronte delle vibranti proteste dei tanti pendolari, erano state date rassicurazioni che essa sarebbe stata completata entro un anno e che prima dell'inizio della scuola, l'Umbria si sarebbe dotata di una meravigliosa nuova linea con tutti i confort di sicurezza e di velocità degni di un paese civile. Ognuno di noi aveva fantasticato immaginando che finalmente anche nel cuore d'Italia si sarebbe realizzata quella mobilità interna tipica delle aree avanzate del nord Italia - Lombardia e Piemonte in primis - e molto diffusa nel nord Europa. Nel corso dell'ultimo anno, periodicamente, sono state diffuse notizie sul positivo stato di avanzamento dei lavori. Addirittura il 10 settembre è stata celebrata una fantastica inaugurazione alla presenza dei vertici delle istituzioni regionali che hanno avuto la possibilità di percorrere sul trenino questa prima tratta appena modernizzata.

Ma ogni nostra aspettativa è stata distrutta in un minuto quando, con nonchalance, è stato chiaro che l'inaugurazione altro non era che una passerella dei soliti noti e che in realtà l'avvio della tratta vera e propria per i comuni mortali è rinviata sine die per mancanza di sistemi di sicurezza e di altre non meglio precisate necessità. Come se ciò non bastasse, abbiamo scoperto che questo costosissimo rifacimento in realtà consentirà ai treni di andare all'incredibile velocità di 50 Km all'ora: roba da 1800. Vi è un vero e proprio abuso della pazienza della collettività nel momento in cui si pongono in essere iniziative come questa inaugurazione che, evidentemente, non possono che sortire l'effetto di irritare e aumentare il discredito verso la politica.

Eppure dell'importanza di evitare sceneggiate di questo tipo si era già discusso abbondantemente in occasione del terremoto e della sua ricostruzione quando, quotidianamente, si è assistito a passerelle di VIP più o meno tali e ad uno stomachevole, ridondante taglio di nastri con cadenza settimanale. Peccato che tali nastri siano andati a sommarsi alle macerie che ancora in bellavista segnano buona parte dei territori colpiti, che aspettano con rassegnata fiducia l'avvio della vera ricostruzione. Così proprio non va. L'Umbria, cuore verde l'Italia, almeno in un noto slogan, è sempre più destinata a diventare periferia decentrata di un'Europa e di un'Italia che ha un'altra marcia. Siamo riusciti nel capolavoro di tenere fermi i treni della FCU per un anno, di metterci una montagna di denaro pubblico, di promettere la riattivazione di un servizio innovativo e moderno e, soprattutto, di far immaginare questa ripartenza in concomitanza con l'inizio della scuola, appunto quando l'utenza ha il suo apice, senza realizzare nessuna di queste promesse.
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