Maturità a Terni, promosse le tracce: piace quella sull'attesa social

Maturità a Terni, promosse le tracce: piace quella sull'attesa social
di Lucilla Piccioni
3 Minuti di Lettura
Giovedì 22 Giugno 2023, 08:26

I ragazzi danno i numeri, e le lettere. Appena varcata la soglia della scuola a chi gli chiede quale traccia abbiano seguito rispondono: «C1 C2» e via di seguito. Sono le sigle distintive delle varie proposte del Ministero per la prima prova: quella di italiano che si è tenuta ieri mattina. Quest'anno gli studenti sono stati tutti d'accordo nel giudicare le tracce «fattibili», comunque alla portata della loro preparazione. Giudicata in maniera positiva anche quella che prevedeva di parlare de "Gli Indifferenti", il capolavoro dello scrittore romano Alberto Moravia, un autore che di solito non si studia a scuola.

«In classe ci siamo esercitati anche se su testi diversi», commenta un gruppetto di studenti davanti al liceo classico Tacito. A riscuotere tanti consensi anche la taccia di attualità che partendo da un articolo del giornalista Marco Belpoliti dal titolo "Elogio dell'attesa nell'era di WhatsApp" chiedeva commenti agli studenti. «Questa traccia ha offerto tantissimi spunti per molte considerazioni, importante anche la nostra esperienza personale», spiega Riccardo Passone studente del classico Tacito. Ad aspettarlo fuori della scuola ci sono mamma e papà combattuti tra ricordi personali ed ansie da genitori. Papà Alessandro glissa, ma per oggi e per il giorno degli orari ha chiesto ferie. «Mio figlio non vuole che assisteremo ai colloqui ed obbediremo, ma io voglio essere comunque libero per stargli vicino», racconta. Inevitabile il paragone con il proprio esame di maturità.
«Tanto diverso a pensarci bene credo di averlo sostenuto senza rendermi conto di quello che stavo facendo», racconta con un sorriso. Escono altri studenti. Alessandro Crispoldi è soddisfatto così come Jacopo Moroni che si è cimentato con la traccia su Moravia. All'università cambierà completamente genere: si iscriverà a Fisica. «Questi cinque anni di liceo mi hanno fatto apprezzare anche le materie scientifiche», spiega motivando la sua scelta futura. Anche altri studenti hanno le discipline scientifiche nel loro futuro Samuele Frasca si iscriverà ad ingegneria. «Ho voglia di matematica», spiega.
Gli anni passati a far lezione in Dad preoccupano mamma Emanuela Ferri, anche lei docente delle superiori. «Io credo che gli studenti che si trovano a sostenere la maturità quest'anno siano fragili, gli ultimi due anni hanno influito sulla loro sicurezza, hanno passato ore a fare lezione davanti al computer.

E questo si sente», commenta mentre aspetta l'uscita di sua figlia davanti al liceo scientifico Galileo Galilei. E se c'è chi aspetta con ansia c'è anche chi passa davanti alla scuola con la nostalgia del proprio esame di maturità.

 


Riccardo è studente di ingegneria al Politecnico di Torino. «Io li riviverei i miei cinque anni al Galilei, sono stati bellissimi. Passare qui davanti e vedere i ragazzi che escono mi fa venire una botta di nostalgia». Tommaso Maccarini è sfinito «Troppo lunghi questi esami», dice all'amica lo sta aspettando all'uscita di scuola. Il portone si riapre escono Filippo Spagnolo e Francesco Campus anche loro hanno scelto la traccia dell'elogio dell'attesa nell'era di WhatsApp.
Oggi è la volta della seconda prova.
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