Esami di riparazione, deroga fino all’8 settembre. La circolare del ministro Valditara rivolta agli istituti

L’intervento sulla scadenza del 31 agosto per venire incontro a studenti e famiglie

Scuola, deroga riparazioni: esami fino all’8 settembre. La circolare del ministro Valditara rivolta agli istituti
di Lorena Loiacono
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Martedì 25 Luglio 2023, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 11:18

Una proroga di una settimana per svolgere gli esami di riparazione nei primi giorni di settembre: la norma ministeriale, che prevede di effettuare tutte le verifiche entro il 31 agosto, consente comunque di arrivare fino all’8 settembre prossimo. La data per gli esami non è una questione di poco conto, visto che interessa circa 400mila studenti e le relative famiglie, condizionandone le vacanze e le giornate da dedicare allo studio e alle ripetizioni. In Italia, infatti, ogni anno termina l’anno scolastico con almeno un debito circa uno studente delle superiori su 5. Negli ultimi anni la percentuale di ragazzi con il giudizio sospeso ammontava a poco meno del 20% dei 2 milioni di alunni, che frequentano i primi 4 anni delle superiori. Circa 400mila ragazzi, quindi, hanno almeno una materia in cui recuperare la sufficienza e devono farlo entro l’inizio dell’anno seguente. Quest’anno il ministero dell’istruzione e del merito ha invitato le scuole a svolgere gli esami di riparazione entro la fine del mese di agosto, visto che entro il 31 agosto gli istituti devono inviare gli esiti delle prove attraverso la piattaforma online. Così come previsto dalla norma originaria. 

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LA NOTA

Ma con una nota del ministro Valditara si ribadisce, anche per quest’anno, la possibilità di far slittare i tempi nella prima settimana di settembre, lasciando alle scuole la possibilità di rispettare le date già fissate.

Il decreto con cui sono stati istituiti gli esami per recuperare i debiti risale al 2007 quando l’allora ministro Fioroni, fissando la data per gli esami entro il 31 agosto, concedeva la possibilità di svolgerli comunque entro e non oltre l’inizio delle lezioni dell’anno successivo. E così sarà anche a settembre, almeno per quest’anno. «In passato vi è sempre stata tolleranza fino alla prima settimana di settembre - ha chiarito il ministero all’istruzione e al merito - e comunque entro l’inizio delle lezioni. Anche quest’anno la scadenza sarà prorogata fino all’8 di settembre». Una nota giunta come una rassicurazione per le scuole e le famiglie che hanno già organizzato l’estate e, quindi, anche la ripresa a settembre: «Non ci saranno modifiche - ha sottolineato infatti il ministro Valditara - alla prassi ormai consolidata nelle scuole». Molti istituti infatti hanno sempre scelto come data degli esami i primi giorni di settembre, anche per lasciare più tempo ai ragazzi per studiare, al ritorno dalle vacanze. Organizzare gli esami ad agosto porta comunque dei vantaggi organizzativi: «Se entro il 31 le scuole conoscono il numero degli ammessi alla classe successiva - spiega Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi di Roma - possono comunicare i dati agli uffici scolastici che hanno così la possibilità di calcolare l’organico di fatto. Sono convinto comunque che questa decisione, presa dalle scuole, debba tenere conto anche delle singole necessità. Un mio studente - conclude Rusconi, preside del Pio IX all’Aventino a Roma - a settembre deve partire per l’anno di studi all’estero e gli abbiamo dato la possibilità di anticipare le prove». Le date vengono prese infatti in autonomia dalle singole scuole: «Alcune svolgono le prove già dopo la metà di luglio - spiega Cristina Costarelli, presidente Anp del Lazio - altre a fine agosto e altre ancora nei primi giorni di settembre. La normativa prevede che i debiti vengano recuperati entro la fine dell’anno scolastico, quindi entro il 31 agosto, ma con una giusta motivazione si può arrivare anche all’inizio di settembre». Gli esami si svolgono comunque dopo lo svolgimento dei corsi di recupero che non sempre si fanno per tutte le materie: «Il vero problema degli esami di riparazione - commenta la Rete degli studenti medi - è lo svolgimento dei corsi. Spesso le scuole li fanno solo per le materie principali, soprattutto nelle regioni del Sud, e tanti ragazzi restano senza la possibilità di recupero». 

LE CRITICITÀ

Per sostenere le scuole dove ci sono maggiori criticità, legate al rendimento degli studenti, sono state messe in campo le risorse per interventi mirati in 500 scuole. Il ministro Valditara ha firmato un nuovo decreto per assegnare le risorse residue del Fondo europeo a 500 istituti superiori per oltre 390mila studenti: si tratta di 95 milioni di euro destinati alla realizzazione di reti locali, cablate o wireless, per l’acquisto di schermi digitali o strumenti per la trasformazione digitale nella didattica o di attrezzature laboratoriali green. Per individuare le scuole, si farà riferimento agli studenti in condizioni di fragilità sulla base del Rapporto Invalsi 2023. Il provvedimento inoltre destina il 56% dei fondi alle regioni in cui il fenomeno risulta più accentuato in linea con quanto previsto dall’Agenda del Sud del ministro Valditara. 

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