«Mamma, paga subito o sono nei guai». La truffa passa per il telefono: la voce del figlio è una beffa e anziana di Perugia perde 17mila euro in gioielli

Anche a Perugia è allarme truffe agli anziani
di Egle Priolo
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Lunedì 25 Settembre 2023, 07:15

PERUGIA - Il figlio dall'altro capo della cornetta: «Mamma, fai come ti dice questo signore, è tutto vero. Sono nei guai e bisogna pagare». A quel punto non c'è più tempo da perdere. Perché per un figlio che sta rischiando seriamente, se ti chiedono di tirare fuori seimila euro, lo fai senza battere ciglio. Peccato che sia tutta l'ennesima, gigante e intollerabile truffa nei confronti di una mamma. Una donna di 75 anni talmente presa dall'ansia che finirà per subire una truffa del valore tre volte superiore rispetto a quanto le era stato inizialmente chiesto.

LA RICOSTRUZIONE
Squilla il telefono. La donna risponde e un uomo le si presenta come un appartenente alle forze dell'ordine. Le notizie non sono buone: il figlio è stato coinvolto in un incidente stradale con un motociclista e ora è nei guai. Servono seimila euro per provare a farlo uscire bene da questa brutta storia. Seimila euro che dovrà consegnare a un avvocato che tra pochi minuti passa a ritirarli.
Sulle prime, la 75enne ha il dubbio che la stiano raggirando e chiede una verifica: di poter parlare cioè con il figlio. Cosa che immediatamente le viene concessa: la voce di un altro uomo, evidentemente ben camuffata e credibile, rassicura la “mamma” che è tutto vero su quanto le è stato appena comunicato e che dunque servono assolutamente quei soldi. La povera donna è sempre più nel panico. La cifra non è facile da tirare fuori così, in pochissimo tempo. E allora fa l'unica cosa che in quel momento può darle speranza: privarsi di oro e gioielli.

Quando il presunto avvocato bussa alla sua porta, glieli consegna sperando bastino. Basteranno eccome, dal momento che hanno un valore di 17mila euro e dunque tre volte superiore rispetto a quanto inizialmente richiesto. Il falso avvocato se ne va, sparendo nel nulla dal quale è apparso.

La donna fa passare un po' di tempo e poi decide di chiamare il figlio, per assicurarsi che stia bene e che sia tutto a posto. Il figlio le risponde e le dice che, sì, sta bene ma che si trova al lavoro e non si è mai mosso di lì. Che non ha avuto alcun tipo di incidente, quindi neanche alcun problema con la giustizia. Alla povera mamma cade il mondo addosso. Perché il sollievo per il figlio che sta bene non basta a farle superare la dolorosa consapevolezza di essere stata così pesantemente e brutalmente raggirata.
Non resta che chiamare la polizia, con gli agenti della squadra volante che dopo essere giunti sul posto raccolgono la denuncia della 75enne.
Una brutta storia, l'ennesima, che racconta come questo tipo di truffe si sia ormai evoluto e sia un avversario sempre più infimo con cui confrontarsi. Se prima infatti c'erano il falso avvocato o carabiniere (o poliziotto) che bussava alla porta cercando soldi da scucire facilmente, ora si è arrivati alle versioni in cui è il figlio o la figlia che chiamano o comunque che sono al telefono. Motivo in più per verificare costantemente con chi si è al telefono, prima di aprire la porta a sconosciuti.

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