Viene esposta all’Auditorium di San Domenico la grande sciarpa lunga trenta metri: ideata dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Narni, è stata una operazione di coinvolgimento sociale, che racconta e raccoglie le storie delle donne e le imprigiona nelle sue maglie per essere condivise con altre donne. Ci hanno lavorato circa 100 sferruzzatrici, donne giovani e meno giovani, di ogni condizione sociale, culturale e professionale. Durante il confinamento è stata usata per la didattica a distanza del Centro Diurno “Il Faro”, per l’invecchiamento attivo del Centro Sociale Ancescao Narni Scalo, da altre donne, e si è trasformata in una rosa, simbolo di femminilità, denominata della resilienza, per rappresentare e raccontare i disagi del momento e la violenza domestica subita dalle donne durante il lockdown.
Proprio per questo motivo la sciarpa, insieme ad una documentazione fotografica, rimarrà esposta per un lungo tempo all'Auditorium.
La sciarpa misura oltre 30 metri è stata assemblata da Carla Arbuatti e Marita Mattorre del Centro Sociale Ancescao, le quali hanno lavorato per unire i pezzi che le donne hanno “prodotto” ognuna per conto proprio in questo ultimo periodo.
I colori della sciarpa hanno scandito i diversi momenti.
“Il lavoro a maglia continua, accoglie, abbraccia, scalda, consola, chi vuole può affidare la propria storia a quelle maglie, bella o meno che sia, unisce tante donne, è una testimonianza di un periodo storico importante di grande cambiamento sociale – spiega Maria Cristina Angeli, la promotrice dell’iniziativa - Chi vuole può continuare a sferruzzare a casa con quello che ha a disposizione e consegnare poi il lavoro. Il distanziamento sociale non permette più di lavorare di seguito usando e passandosi gli stessi ferri”.