CITTA’ DI CASTELLO «Un’emozione unica l’odore della terra quando inizi a scavare, l’adrenalina sale mano a mano che scopri: non sai mai se la trifola è piccolissima o molto grossa». Andrea Canuti, presidente dell’Associazione tartufai Altotevere, fa parte dell’esercito di appassionati che domenica ha aperto la stagione del “bianco”, prezioso e prelibatissimo tubero. Sono cinquemila nella regione, un migliaio nel comprensorio. Qui, dall’inizio dell’anno l’Afor, l’Agenzia forestale, ha rilasciato 38 nuovi tesserini: tra loro giovani dai 16 ai 25 anni e tre ragazze. «Personalmente ho riportato poco meno di cento grammi e non sono pochi, ma in genere non ci sono state cavate clamorose: molto scarse nel sud dell’Umbria, a macchia di leopardo dalle nostre parti». Assaggio di una stagione che «sembrerebbe ottima, di alta qualità, viste le precipitazioni». Adesso, c’è «attesa per il prossimo ciclo lunare, è lì che vedremo i miglioramenti», né manca la fiducia che «da metà ottobre a novembre sarà il periodo migliore». Sarà il momento di fissare il borsino del prezzo che oggi oscilla dai 1000 ai 1500 euro. «Avvio incoraggiante rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: ancora la terrà è asciutta, ma qualche buco anche “marcio” e piccolo lascia intendere che sotto qualcosa ci sarà», conferma da Pietralunga Giuliano Martinelli, noto imprenditore del settore della tartuficoltura, presidente Cna Agroalimentare Umbria. «Come al solito, partenza con i prezzi alti, ma è risaputo che le primizie sono sempre ricercate e queste “perle” arrivano una volta l’anno, nelle prossime settimane troveremo tartufi di buona qualità che ci accompagneranno in tutte le mostre e le fiere dell’Altotevere».
LA STORIA
All’apertura, come accade da oltre mezzo secolo, non è mancata la “strana” coppia formata da Leo e Lorenzo Tanzi.