In 180 bloccati all'aeroporto San Francesco per ore: la nebbia fa un altro sgambetto a Perugia

L'aeroporto San Francesco di Perugia
di Egle Priolo
3 Minuti di Lettura
Lunedì 18 Marzo 2024, 08:59

PERUGIA - «Prigionieri per quasi nove ore. Con tutti i comfort, eh... Ma non è possibile bloccare quasi duecento persone per la nebbia. Mica siamo in Val Padana». Le parole sono forti, come la rabbia e il nervoso. Per essere partiti all'alba anche dall'Altotevere per prendere un aereo alle 7.55, prima posticipato di poco, poi di un paio d'ore e alla fine partito solo quasi alle cinque del pomeriggio. È quello che è accaduto a ben 180 passeggeri in partenza ieri mattina presto per Catania dal San Francesco e invece rimasti a terra fino alle 16.45 per colpa di un banco di nebbia nella conca tra Sant'Egidio e i piedi di Assisi.

«Abbiamo capito subito che qualcosa non andasse – spiega Marco, uno dei passeggeri – quando intorno alle sette e mezza abbiamo notato l'aereo in arrivo dalla Sicilia volare sopra l'aeroporto. Ha fatto qualche giro largo ma dopo un po' il comandante ha dovuto desistere». E in effetti il volo Ryanair Fr2706 partito da Catania alle 6 e atteso al San Francesco alle 7.30 alla fine è sceso in sicurezza ad Ancona, “regalando” altri transiti allo scalo appena scavalcato da Perugia nella classifica degli aeroporti italiani. Un brutto colpo, dopo le centinaia di passeggeri di tre voli passati per il Raffaello Sanzio solo poche settimane fa, ma in quel caso per colpa del vento. Passeggeri poi arrivati a destinazione dopo due ore di pullman, tra ritardi e disagi.
Disagi come quelli intanto vissuti a Perugia da chi si è visto rinviare il viaggio di quasi nove ore: tra i 180 passeggeri anche le tre classi di un istituto tecnico superiore altotiberino. «Siamo in gita, dobbiamo tornare giovedì e così abbiamo perso una giornata intera», spiegano al Messaggero. «Sono 50 ragazzi tra i 16 e i 17 anni – racconta un insegnante -, all'inizio è stato complicato tenerli, erano molto arrabbiati, poi l'hanno dovuta prendere con filosofia.

Le famiglie? Sono state avvertite, impossibile a quel punto pensare di non partire, però certo è stata una brutta perdita di tempo. Voglio dire comunque che i servizi aeroportuali sono stati molto corretti, tutti gli operatori molto gentili. Ci hanno dato i voucher per fare colazione e a pranzo hanno servito anche la pasta per tutti noi, ma è chiaro che la giornata a Catania era programmata, è stato un giorno di gita perso. E tutti ci chiediamo come sia possibile bloccare un aeroporto in crescita per la nebbia». Condizione meteorologica che purtroppo spesso fa di questi sgambetti allo sviluppo dell'aeroporto, infrastruttura di punta negli ultimi tre anni per il turismo e l'economia di un'intera regione. Ma per il sistema che consente di decollare e atterrare in sicurezza nel periodo dei banchi a fondo valle servono ben due milioni di euro. Che prima o poi andranno messi nel carrello.

© RIPRODUZIONE RISERVATA