Il mondo del lavoro 4.0, ipotesi e scenari: le conferenze on line della Dante Alighieri

locandina conferenza Dante Alighieri Terni
di Daniele Sorvillo
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Giovedì 14 Maggio 2020, 19:47 - Ultimo aggiornamento: 19:49
Nell’epoca del distanziamento fisico e delle scuole “a distanza” continuare a fare cultura è una sfida difficile ma necessaria per riuscire a comprendere meglio le sfide, tante e sconosciute, che il mondo post Covid-19 inevitabilmente ci pone. Per questo, con la determinazione di chi è consapevole del proprio ruolo educativo all’interno della comunità in cui vive, la Società Dante Alighieri di Terni non ha rinunciato a portare avanti la propria programmazione culturale, adattandola al momento, nella forma e nella sostanza, con tutte le misure necessarie per unire divulgazione culturale e sicurezza sanitaria. In particolare, sulla piattaforma Zoom, Anna Rita Manuali, presidente del comitato ternano, coadiuvata dalla presenza del Segretario nazionale della Dante Alighieri, Alessandro Masi, ha coordinato un’interessante video conferenza a distanza, dedicata al delicatissimo tema del lavoro, messo a dura prova dall’emergenza sanitaria. Oggi più che mai ci si chiede, infatti, quali saranno i probabili scenari e i cambiamenti epocali nel mondo del lavoro, soprattutto nell’attuale situazione del nostro Paese.
A dipanare il complesso argomento, assai interessante e particolarmente vivo nel contesto ternano, già gravato da un'acuta crisi occupazionale precedente, è stata chiesto il parere di Cristina Montesi, economista ternana, oggi docente del Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Perugia: «Risulta evidente  - ha sostenuto la professoressa – che la transizione epocale che ci troviamo a vivere dovrà essere saggiamente governata con apposite politiche di formazione e riqualificazione del capitale umano nelle aziende e con un ripensamento dei sistemi educativi. Un attento discernimento andrà esercitato sul piano etico, affinché l’”Internet delle cose” non si trasformi acriticamente nell’”Internet degli esseri umani”, con la subordinazione dell’uomo alle macchine».
Quello che è sostanzialmente emerso dalla relazione è il fatto che, a seguito delle Rivoluzioni industriali già avvenute nei secoli scorsi, e quindi anche dopo quella che stiamo attraversando in questo specifico momento storico, il mondo del lavoro ha subito mutamenti profondissimi, in termini di innovazioni tecnologiche che ne sono derivate, di fonti energetiche utilizzate, con trasformazioni profonde dei settori indistriali leader, con relativo impatto sull’occupazione, spesso connessa alla disoccupazione tecnologica che deriva dopo ogni passaggio in avanti. Oggi tale questione si fa più emergente perché acuita dall’avvento dell’Intelligenza Artificiale e della sua forte penetrazione nel mercato del lavoro e dell’industria, settore cruciale per il tessuto economico locale: «Se volessimo tracciare un’analisi di scenario sulle tendenze occupazionali nell’era dell’industria 4.0 – ha aggiunto la Montesi – è possibile ipotizzare con cauto ottimismo una probabile sintesi tra la visione “apocalittica”, ovvero quella secondo cui i robot rimpiazzaranno gli essere umani, in una società che decreterà la “fine del lavoro”, e quella invece "ottimistica" che vede i robot come liberatori degli esseri umani dalla fatica del lavoro alienato, lasciando loro il tempo di sperimentare “le arti della vita”». Solo lo sviluppo economico internazionale degli anni a venire, però, chiarirà davvero se e come lavoreremo domani.
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