Il cattivo Stellone del Grifo. I gemelli Neri stendono il Perugia

Un tentativo di sfondamento di Vazquez
di Antonello Ferroni
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Lunedì 15 Aprile 2024, 09:12

C’era da aspettarselo. A quattro giornate dalla fine e in casa di una pericolante sull’orlo del baratro, che veniva da cinque ko e fresca di cambio alla guida tecnica con l’avvento di un certo Stellone, maestro del calcio pane e salame all’insegna dell’ostruzionismo più esasperato, nella sua marcia di avvicinamento ai playoff il Perugia è caduto sulla classica buccia di banana.

Sul sintetico del Benelli il tecnico di casa non ha davvero lasciato nulla di intentato sciorinando tutto il repertorio, a cominciare dalla vigilia con le mani avanti sulla direzione arbitrale; la scelta di Nicastro, da tempo fuori dai radar, puntando sulle motivazioni dell’ex; le perdite di tempo, i palloni in tribuna o scomparsi, i giocatori a terra, i crampi improvvisi e chi più ne ha più ne metta. Tutto lecito e legittimo, intendiamoci. Ma il Perugia, che doveva rispondere alla Carrarese ripartita con un secco 3-0 al Rimini in chiave terzo posto, nonché rimettersi in carreggiata nelle gare in trasferta, si è fatto ingenuamente superare.

Formisano, consapevole della solidità dei suoi e della necessità di punti dei locali, ha scelto la Gubbio-version, impostando la partita sulle ripartenze, rispolverando Lewis nel trio difensivo, affiancando Seghetti a Vazquez e dirottando Mezzoni nel vecchio ruolo sulla fascia. La partita si è subito rivelata spezzettata e nervosa, condizionata da intensità e densità di squadre intenzionate prima di non tutto a non prendere gol. Sussulti nel primo tempo ce ne sono stati pochi e tutti per merito dei locali: un destro di Molina (3’) respinto da Adamonis, una girata di testa di Molina (17’) respinta in mischia, una testata a lato di Nicastro (28’) su assist di Pucciarelli dopo un fallo laterale battuto fulmineamente da Peixoto; infine un destro di Di Paola (46’) smorzato da Lewis tra le braccia di Adamonis.

E il Perugia? Troppi gli errori di misura sul flipper del sintetico, con i difensori costretti sempre sul pressing a saltare i centrocampisti negli spazi strettissimi (Vazquez al 26’ ha vanificato una ripartenza Seghetti-Agosti sparando troppo presto sui difensori) e gli attaccanti incapaci di farsi vivi una sola volta dalle parti di Filippo Neri.

Dai e dai, l’episodio tanto atteso è arrivato al pronti-via della ripresa dalla parte di Stellone (3’): sul preciso corner a giro di Di Paola, Angella è stato oscurato dal blocco di Zagnoni ed è arrivata l’inzuccata a centro area in controtempo del liberissimo Gianmarco Neri, laterale mancino in anticipo su tutti per l’1-0.

Il Perugia ha accusato il colpo e Molina (10’) ha costretto Adamonis ad alzare in corner, poi Formisano ha riorganizzato la squadra spedendo in campo Paz e Bozzolan e passando al 3-4-3 (impostando a 4 nella fase offensiva) con Vazquez e Lisi nel tridente ai lati di Seghetti, quindi Matos per Mezzoni. Mentre dall’altra parte Stellone compiva ovviamente il percorso inverso con un difensore (Ceccacci) per un laterale offensivo come Peixoto. Negli ultimi 15’ di assalti disperati il Perugia ha messo in fila un destro alto di Vazquez dalla trequarti (32’), uno di Matos (41’) deviato in corner e soprattutto la palla-gol (46’) ispirata da Kouan in verticale per l’ex di turno Sylla, bravo a girare nell’angolino per vedere però Filippo Neri – gemello del goleador di giornata - volare a deviare sul palo lungo. Grifo ko e terzo posto nuovamente lontano a 5 punti.

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