GUBBIO - Non è solo il derby. Piero Braglia sa che una vittoria può infiammare sul serio il duello col Perugia per il quarto posto aprendo prospettive ancor più allettanti. Per questo l’allenatore rossoblù, il veterano classe 1955 contro il neofita classe 1990, sente tutta la carica dell’ambiente che ci tiene, dentro e fuori la classifica. La sfida è tra generazioni contro: il tecnico più navigato, con sei campionati vinti e cinque promozioni, contro l'esordiente Alessandro Formisano che Santopadre ha lanciato in pista dopo l'esonero di Francesco Baldini. Oggi (domenica 17 marzo, ore 16.15) saranno scintilla al Barbetti con oltre 3.500 spettatori sugli spalti.
Le abitudini cambiano, come la vigilia senza ritiro e annunciare ai giocatori la formazione soltanto prima di scendere in campo. Braglia come sempre non ha anticipato alcuna mossa, neanche a livello tattico. La tentazione di mettersi a specchio a Cesena l’ha accantonata per andare dritto con il 4-3-2-1 che ha dato le migliori risposte. Anche stavolta l’orientamento sembra lo stesso, al di là della forzata rinuncia a Chierico squalificato e Spina infortunato con Mercadante atteso al rientro. «Il derby non è mai una partita come le altre - ha detto presentando la sfida -, basta vedere gli striscioni che ci sono in città e che avevamo visti solamente prima della gara d’andata. Vedremo una bella cornice di pubblico e dobbiamo fare una grande partita per noi stessi, visto che veniamo da una sconfitta e ci girano le scatole non meritando di perdere».
L’arbitraggio irrompe sulla scena in anticipo e stuzzica la vis polemica del mister: «Ho rivisto il rigore che non ci è stato dato ed è una roba vergognosa, la prossima volta ce lo dice e nemmeno giochiamo.
Non nasconde le possibilità e i rischi: «Penso che sarà una partita molto aperta, possiamo buscare noi ma anche loro! Le due squadre sentiranno la pressione proprio perché non è una partita normale».