Grifo, il problema è la sindrome dei troppi pareggi

Il tecnico Francesco Baldini
di Antonello Ferroni
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Domenica 29 Ottobre 2023, 06:15
PERUGIA - Partiamo da un presupposto: il Perugia di Francesco Baldini in questo campionato non ha giocato per pareggiare un solo minuto delle sue 10 partite più recuperi. L’atteggiamento è stato sempre coraggioso, spesso spregiudicato come mercoledì a Recanati quando Baldini – dopo un primo tempo in sofferenza – ha tolto Iannoni e inserito Seghetti ribaltando l’inerzia del match per poi però fermarsi sullo 0-0 di fronte alla bravura di Meli (rigore) e all’imprecisione dei suoi. Il tecnico di Massa e i grifoni non hanno mai lasciato nulla di intentato per vincere, è un fatto che il Perugia, imbattuto, con la seconda fase difensiva del campionato (6 gol subiti) e 5 clean-sheet all’attivo, ha già inanellato 6 pareggi, più della metà delle partite giocate. Viene alla mente il Perugia di Agroppi, che nella B ’84-85 arrivò quarto giocandosi la A per un punto con una sola sconfitta, 11 vittorie e la bellezza di 26 pareggi in 38 gare, percentuali esagerate (pareggi e sconfitta) che per la serie cadetta rappresentano ancora oggi due record. 
E d’altro canto non si può certo disconoscere il fatto che, pur di ribaltare l’inerzia di una fase offensiva (12 gol con 10 marcatori diversi e l’assenza di un goleador, in attesa che Vazquez decida di diventarlo) Baldini abbia messo in atto ogni soluzione offensiva possibile. Partendo dal 4-3-3, alternando il 4-3-1-2 per poi passare al falso nueve e il 4-3-2-1 fino al 4-2-3-1 che anche nella ripresa a Recanati ha dato ottimi segnali. Così, se da una parte è evidente il carattere di questa squadra che può barcollare ma tira fuori ogni risorsa possibile per non cadere (l’imbattibilità la dice lunga), dall’altro lato il Grifo di Baldini è brillante, sbarazzino, coraggioso ma poco prolifico e in perenne ricerca di un rimedio alla conseguente “pareggite” che non sempre (vedi Recanati) è possibile superare se la squadra a livello fisico non è nella giornata migliore. Se ci mettiamo la partenza ritardata, ecco spiegato il gap da una Torres che vola sulle ali della fortuna. E per domani sera (ore 20,45), altra sfida dall’alto coefficiente di difficoltà contro una Virtus Entella in crescita e fresca per non avere disputato il turno infrasettimanale (i precedenti sono 10 con 6 vittorie del Perugia e 4 pareggi), ecco riproporsi il dilemma dell’attacco. Vazquez ieri è rimasto a riposo per un problemino al flessore ma dovrebbe farcela mentre continueranno a mancare Dell’Orco e Acella. 
Il ritorno di Santoro alla piena efficienza lascia aperte le strade al 4-3-3 con il siciliano mezzala oppure al 4-3-1-2, mentre nel calderone bisogna inserire anche un Lisi che al Tubaldi ha giocato 97’. Ballottaggi dunque sulle fasce (Paz-Mezzoni e Bozzolan-Cancellieri) ai lati di Angella e Vulikic; centrocampo a 3 (Iannoni, Bartolomei e Kouan oppure Kouan, Bartolomei e Santoro); attacco da decidere con Matos, Lisi, Vazquez e Seghetti a giocarsi due o tre maglie a seconda del modulo, senza dimenticare che prima o poi potrebbe arrivare anche l’ora di Cudrig. Mentre Torrasi e Ricci, che Baldini evidentemente non ha visto ancora al top, dovranno partire ancora dalle retrovie.
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