IL CAMBIAMENTO
“Oggi – ribadisce il presidente Lipu - il repentino cambiamento delle condizioni ambientali, che tutti noi stiamo sperimentando, coglie le specie impreparate ad affrontare le primavere anticipate o i fenomeni metereologici estremi. Il calo degli uccelli migratori deve essere un campanello d’allarme anche per l’uomo. Alzando gli occhi al cielo si potrebbe incrociare con lo sguardo il volo di uccelli che non ti aspetti nel nostro ambiente del Folignate – ricorda - come ad esempio i gabbiani reali (Larus michahellis), principalmente esemplari giovani e subadulti, sopra ed a terra per alimentarsi tra i capannoni della zona artigianale della Paciana e nelle campagne del folignate od addirittura dei grifoni (Gyps fulvus) che volano nei cieli degli altipiani Plestini o delle Brunette. Abbassare poi lo sguardo sulla palude di Colfiorito ci potrà dare grande soddisfazione per l’Airone rosso (Ardea purpurea) tornato per nidificare dai siti di svernamento africani”.
IL PARTICOLARE
“L’airone rosso – ricorda Pepponi -si distingue dagli altri ardeidi anzitutto per il piumaggio. Importante ed elegante è il ciuffo di piume che scende dal becco fino al collo, con una varietà cromatica notevole che va dal bruno al rossiccio, con la parte centrale nerastra, come il capo e la parte superiore del becco. Bruno-nere appaiono invece le parti inferiori, mentre altre importanti penne dorate emergono dal dorso. Altra sorpresa, e questa volta pur essendo una specie alloctona non possiamo inserirla tra i migratori, è una brutta osservazione che abbiamo fatto sempre alla palude di Colfiorito: la presenza, oramai consolidata, della Nutria (Myocastor coypus) sorpresa mentre si alimentava, con gusto, dei fiori della Nymphaea alba. Le nutrie amano gli acquitrini, dove sulle sponde, in mezzo alla vegetazione, costruiscono le loro tane; scavano sistemi di cunicoli che variano da semplici tunnel a complessi di camere e passaggi che si estendono per oltre 15 metri, capirete quale potrebbe essere l’impatto – conclude Pepponi - in un ambiente così fragile ed in equilibrio precario come Colfiorito”.
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