Fiorella Mannoia e Danilo Rea sul
palco del Lyrick: «Ad Assisi sarà un
concerto speciale, perché è il luogo
giusto per canzoni di amore e pace»

Fiorella Mannoia e Danilo Rea sul palco del Lyrick: «Ad Assisi sarà un concerto speciale, perché è il luogo giusto per canzoni di amore e pace»
di Michele Bellucci
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Mercoledì 1 Novembre 2023, 19:31

ASSISI - Domenica arriveranno in Umbria due veri fuoriclasse della musica italiana, insieme per un tour che sta facendo registrare sold-out un po’ ovunque: Fiorella Mannoia e Danilo Rea. I due proporranno il loro potente “Luce”, un live unico piano e voce in una suggestivo atmosfera a lume di candela, sul palco del Teatro Lyrick di Assisi (inizio alle 21). In scaletta i successi della grande interprete incontreranno l'improvvisazione jazz in una perfetta alchimia sonora, con il pubblico che avrà un ruolo decisivo nella scelta dei brani proposti.

Fiorella Mannoia e Danilo Rea, vi aspettavate questa incredibile risposta da parte del pubblico?
Questo tour è davvero una bella soddisfazione, non ci aspettavamo questa risposta perché eravamo consapevoli di portare in scena qualcosa di diverso dal classico concerto. Però il passaparola e il web hanno creato così tanta curiosità che sono arrivate tante richieste e abbiamo dovuto “traslocare” all’interno dei teatri, un cambiamento non di poco conto.

Cosa cambia quando vi esibite nei teatri rispetto ad altre location?
L’atmosfera che respiriamo ha un ruolo fondamentale nelle nostre serate, insieme alle emozioni del pubblico, ci indica la strada da percorrere e le canzoni da suonare. Ed i teatri, inevitabilmente, aumentano l’intimità, accorciano la distanza che c’è tra noi e il pubblico, sia emotiva che fisica, per cui siamo in grado di percepire e far percepire ogni piccola sfumatura.

E suonare ad Assisi avrà un significato particolare per voi?
Soprattutto in questi giorni sentiamo orrori inimmaginabili che lacerano il cuore e ci sentiamo impotenti. Ma noi artisti con il solo strumento a nostra disposizione, la musica, abbiamo il dovere di trasmettere messaggi di pace e ogni occasione è buona per ribadire che siamo contro tutte le guerre. Tutti insieme possiamo lottare affinché vengano evitate. La musica è amore e in un momento così c’è bisogno di messaggi di amore e di pace. Non a caso nel nostro repertorio ci sono anche canzoni che parlano dell’inutilità della guerra, di questo mostro che ancora nel 2023 spunta nel mondo. Assisi è una città che unisce tutti, sicuramente suonare qui avrà un significato particolare.

A proposito di scaletta, cosa vi ha guidato nella scelta dei brani?
Nel “pantheon” musicale italiano ci sono canzoni che oltre ad essere un dovere è proprio un piacere suonare. Perdersi in quelle melodie e interpretare quelle parole che, diciamolo, sono vere e proprie poesie, ci permette di vivere ogni sera un viaggio musicale differente.

Anche perché oggi non si scrivono più canzoni di questo tipo, ne esistono di altre forme.

Quali amate maggiormente?
Sono tutti dei veri capolavori che non dovrebbero essere dimenticati e anzi dovrebbero rimanere sempre vivi per essere trasmessi di generazione in generazione: La donna cannone di De Gregori, C’è tempo di Fossati, Felicità di Lucio Dalla, E penso a te di Battisti, Margherita di Cocciante. A questa poi siamo particolarmente legati perché rappresenta per entrambi i primi passi delle nostre carriere musicali ed è d’obbligo suonarla.

Invece l'idea di un concerto "a lume di candela" da cosa è nata?
Il nostro obiettivo era lasciare al centro del palco la sola musica, nella sua essenza, spogliata di tutto ed illuminata solo dalle luci delle candele. In un primo momento un clima così intimo può spaventare, perché siamo solo noi due su un palco con tutta l’attenzione addosso. Ma poi quando parte la musica si crea un’atmosfera magica, nascono suggestioni trasmesse dal pubblico e dai luoghi meravigliosi dove abbiamo la fortuna di esibirci che aggiungono un tocco in più, rendendo ogni spettacolo unico e che ci suggeriscono la strada da prendere di volta in volta, emozionandoci e facendoci ballare sulle note di canzoni diverse ogni sera.

Fiorella Mannoia, a che punto siamo secondo lei in Italia sul tema della lotta alla violenza contro le donne?
È un percorso molto lento che dobbiamo fare tutti insieme. Purtroppo, sentiamo in televisione e leggiamo sui giornali che le violenze, fisiche e psicologiche, continuano ad essere sempre più frequenti e che una donna muore per mano di un uomo ogni tre giorni. Il rischio è quello di abituarci a questo tipo di notizie e a non stupirci più della violenza, in ogni sua forma. È arrivato il momento di agire, che sia con la musica, con le leggi, dobbiamo usare gli strumenti a nostra disposizione per cambiare mentalità ed annullare la violenza.

Danilo Rea, sceglierebbe l’Umbria per vivere?
L’Umbria è mistica, è un posto che amo particolarmente. Qui mi sento di casa, mio fratello ha sposato un’umbra e io sono ambasciatore di Umbria Jazz nel mondo: negli ultimi 20/25 anni ho partecipato a tutte le edizioni, sia ad Orvieto che a Perugia, quindi l’estivo e l’invernale. Quindi sì, mi sento veramente a casa e c’è una qualità della vita veramente buona, quindi probabilmente ci vivrei.

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