PERUGIA - Laura ce l'ha fatta. Ha vinto, anche se in parte, la sua battaglia. Il tribunale civile di Perugia ha accolto parzialmente il ricorso d'urgenza presentato da Laura Santi, la nota giornalista e attivista quarantottenne affetta da una forma progressiva e avanzata di sclerosi multipla, che aveva chiesto al giudice di ordinare all'Asl Umbria 1 di completare la procedura prevista per accedere all'aiuto al suicidio assistito.
La prima sezione ha infatti accertato il suo diritto «all'ottenimento di un parere espresso del comitato etico» e nel caso in cui questo, insieme alle valutazioni della Asl, individuino positivamente la possibilità per lei di accedere al suicidio medicalmente assistito, a ottenere dalla stessa azienda sanitaria «le modalità di attuazione del fine vita, individuando farmaco e posologia». In particolare, Santi - come riporta la decisione firmata dal giudice Arianna De Martino - ha diritto di ottenere «parere espresso del Comitato etico regionale, che dovrà essere emesso entro 30 giorni dalla sua costituzione, che a sua volta dovrà intervenire entro 30 giorni» dall'ordinanza.