Perugia, stanati cento evasori totali: ecco l'identikit

Perugia, stanati cento evasori totali: ecco l'identikit
di Michele Milletti
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Venerdì 29 Dicembre 2023, 07:05

PERUGIA - Un centinaio di evasori totali. Media, otto al mese. Scovati dai finanzieri del comando provinciale di Perugia, diretti dal colonnello Carlo Tomassini, nel corso di un anno di controlli specifici e approfonditi proprio contro il sommerso d’azienda. Professionisti perugini anche legati al mondo sanitario, commercianti, imprenditori, consulenti finanziari (uno di Città di Castello su tutti), venditori all’ingrosso: la galleria è completa, con i finanzieri che nell’ambito di 570 interventi complessivi per contrastare l’elusione e le frodi fiscali hanno di fatto recuperato alle finanze pubbliche 13 milioni di euro. «Un dato importante - sottolinea Tomassini -. Significa che molti contribuenti hanno deciso di aderire ai nostri verbali». Tale infatti è l’entità degli importi oggetto di definizione con la direzione provinciale di Perugia dell’Agenzia delle entrate e versati all’erario attraverso l’istituto della tregua fiscale. Ma ci sono altri due dati da sottolineare: 101 lavoratori in nero e altri 81 irregolari nei controlli contro il sommerso da lavoro.


TRAFFICO DI DROGA 
Oltre quattro chili e mezzo di cocaina a comporre una importante percentuale di quello che nel 2023 è diventato un altro importantissimo settore di intervento della guardia di finanza: quello della lotta al traffico di droga. «Sequestri importanti che stanno a significare come la richiesta di stupefacenti sul territorio sia elevata» sottolinea il colonnello Tomassini. Nel corso delle loro indagini, i militari del gruppo operativo antidroga del Nucleo di polizia economico finanziaria hanno visto l’emersione in maniera sempre più netta della criminalità organizzata albanese. In grado di fornire un vero e proprio pacchetto completo: stipendi, auto, posti dove dormire, tutela legale e anche un turnover continuo in caso di arresti. Una continuità che si serve anche di italiani, insospettabili che fanno da prestanome in particolare nell’intestazione di attività imprenditoriali e commerciali riconducibili in realtà a soggetti albanesi.


MAFIE E USURA 
A livello di infiltrazioni delle mafie, le attività d’indagine svolte nel tempo hanno comprovato l’esistenza nella provincia di Perugia di soggetti collegati alle ‘ndrine calabresi e a gruppi camorristici campani che gestiscono attività in alcuni settori economici (quali edilizia, turismo e commercio). Sul fronte usura invece, il 2023 si chiude con operazioni importanti (su tutte quella condotta dai finanzieri di Foligno con la scoperta di due soggetti che prestavano soldi a tassi del 300%) e anche con la consapevolezza che l’attenzione in questo periodo di crisi dovrà essere sempre molto alta.


Nel settore dei reati contro la P.A.

si ricorda, tre le altre, l’indagine espletata sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Perugia avente ad oggetto un caso di corruzione in atti giudiziari nei confronti di un magistrato dell’Ufficio giudiziario di Latina e di 2 professionisti romani. All’esito delle investigazioni - che hanno fatto emergere gravi indizi di dazioni di denaro da parte dei citati soggetti romani, interessati all’amministrazione dei beni, in favore del giudice - sono state applicate misure coercitive (custodia cautelare in carcere per il giudice e uno dei professionisti e arresti domiciliari per l’altro professionista).


Importanti anche le indagini e le attività espletate nel settore della spesa pubblica. Tra le altre, si evidenziano quelle concernenti la creazione e cessione ad intermediari ed a terzi di crediti di imposta fittizi e connessi allo svolgimento di specifiche attività che beneficiavano di “bonus” previsti dalla legislazione post pandemia (decreto-legge n.34/2020 c.d. decreto rilancio). 
Tali attività, anche di rilievo nazionale, hanno permesso di rilevare articolati sistemi truffaldini che prevedevano la “creazione” di crediti fiscali non spettanti in quanto relativi a lavori edilizi mai realizzati, per decine di milioni di euro, con il conseguente sequestro degli stessi prima della loro monetizzazione, senza quindi che vi fosse un danno effettivo per le casse dell’erario.
Nel corso del 2023, nel contesto delle prestazioni sociali, i Reparti hanno effettuato circa 200 interventi, rilevando n.164 irregolarità e segnalando all’A.G. n. 106 persone, per i reati di cui all’art. 640 bis c.p. e art. 7, comma 1, D.L. 4 del 2019. per contributi indebitamente percepiti (reddito di cittadinanza) pari a circa 1,5 mln di euro e indebitamente richiesti ma non ancora riscossi pari a circa 300 mila euro.


L’IMPEGNO PER IL NUOVO ANNO 
Detto di quasi il 20% di irregolarità riscontrate nei 500 controlli nel settore dei carburanti, tra le direttrici per il 2024 emergono il contollo del settore della spesa pubblica («per le ingenti risorse stanziate dal Pnrr andrà verificato il corretto utilizzo, ora che si passa dalla fase progettuale a quella attuativa», sottolinea il colonnello Tomassini) ma anche del turismo. Decine le violazioni riscontrate, e 20 i denunciati, nel corso di specifici accertamenti nella lotta all’abusivismo in particolare di case vacanze e Bed & breakfast ma anche 122 controlli svolti con le Dogane, e 7 violazioni riscontrate, a livello di movimentazione di valuta all’aeroporto di Sant’Egidio. L’ulteriore sviluppo previsto dell’aeroporto e del settore turismo impongono controlli ancora più approfonditi.

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