Don Franco Semenza racconta la storia del suo libro, fortemente voluto da amici e fedeli

Il testo si intitola «Il Signore che è vicino. Prediche dal Covid 23 marzo-19 aprile 2020» ed è una raccolta delle omelie pronunciate in tempo di pandemia

Don Franco Semenza racconta la storia del suo libro, fortemente voluto da amici e fedeli
di Beatrice Martelli
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Mercoledì 29 Novembre 2023, 12:44

Don Franco Semenza è un riferimento per la comunità cattolica e non solo; a Terni è il parroco di San Cristoforo, ma da quarant’anni è anche professore di religione al liceo classico Tacito della città. Le sue lezioni, come le sue prediche, sono un misto di teologia, filosofia e semplice umanità. Da questo modo di rapportarsi alla fede è nato un libro, che è tanto più speciale in quanto non voluto solo dall’autore, ma dai lettori stessi. Giovedì 30 novembre, alle 18, presso il salone Bazzani del PalaSì! in piazza della Repubblica, si terrà la presentazione: il libro si intitola «Il Signore che è vicino, prediche dal Covid 23 marzo - 19 aprile 2020». «Il Covid è stata solo l’occasione», racconta Semenza, «Certo un’occasione sconcertante, da cui però sono nati anche momenti speciali nella loro unicità». Semenza non ha mai smesso di celebrare la messa, anche sotto il lockdown, ma dopo le prime volte in cui era solo ha iniziato a farlo in collegamento, con le dirette Facebook. «La chiesa non è questione di tv e interviste» spiega ancora, «è una questione di rapporti tra gli uomini; anche in questo modo, tuttavia, si è radunato un gruppo di persone inaspettate, alunni di diverse generazioni, vecchi amici, ex compagni di università, parrocchiani, arrivando anche a numeri non irrilevanti.

Era facile trovare il tempo di collegarsi, di prendersi del tempo, ma mi è sembrato che molti aspettassero un momento per riflettere. I miei amici di sempre, poi, mi hanno consigliato di pubblicare queste omelie, ma scrivere è un mestiere diverso dal comporle e pronunciarle». E poi la sorpresa: «In occasione del mio compleanno, l’anno scorso, ho ricevuto in regalo le omelie delle dirette accuratamente trascritte dai miei amici, che erano rimaste sulla pagina Facebook: tanta simpatia, tanta gentilezza, tanta insistenza, mi hanno convinto a pubblicare, non senza una correzione delle bozze, che, quindi, è stato il mio unico lavoro fisico. Così è nato questo libro, fatto anche a memoria di quei giorni assurdi, pure carichi di cose significative; è semplicemente un racconto di cosa sia la fede cristiana, ma è stata una bella esperienza per questa accoglienza così calorosa» conclude. «Un momento bello in una fase in cui di bello c’era poco». 

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