Terni. Dimissioni Nichinonni, il sindaco vuole subito un rimpasto

Terni. Dimissioni Nichinonni, il sindaco vuole subito un rimpasto
di Sergio Capotosti
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Mercoledì 8 Novembre 2023, 07:53

IL RETROSCENA

Maggioranza convocata per questa mattina alle 9.30. Un vertice voluto dal sindaco Stefano Bandecchi per tentare di ricucire la crisi politica che si è aperta con le improvvise dimissioni dell'ex assessore al personale Lucio Nichinonni, esperto fiscalista e commercialista molto stimato a Terni. Una soluzione lampo quella che vuole mettere in atto Bandecchi che fa salire le quotazioni del consigliere comunale Raffaello Federighi, ma che tiene in campo anche il nome di Andrea Sterlini, presidente della Prima commissione. Il sindaco vuole anche rimescolare complessivamente le deleghe, per mettere così in atto un rimpasto di giunta in piena regola, il secondo nel giro di cinque mesi se si conta l'alleggerimento di competenze che sono passate dal vicesindaco Riccardo Corridore all'assessora Michela Bordoni. Argomenti che saranno trattati nel corso della riunione di questa mattina, con il capogruppo Guido Verdecchia (altro papabile per sostituire Nichinonni, ma con i gradi di vicesindaco) che ha chiamato tutti a raccolta.
Oltre alle divergenze sul bilancio e alle nomine in Fondazione Carit emergono nuovi retroscena rispetto ai motivi di uno strappo politico che ha preso in contropiede soprattutto Bandecchi, che mai si sarebbe immaginato uno scatto d'orgoglio da parte di un suo «sottoposto», come disse una volta rivolgendosi ai sui assessori.

Lo stravolgimento del piano di smart working che aveva elaborato Nichinonni e la partita delle assunzioni dei vigili urbani che stava giocando Bandecchi senza il minimo coinvolgimento dell'assessore al personale sono altri elementi che hanno portato alla rottura, oltre al nodo del bilancio e dei nomi proposti dal sindaco all'Assemblea dei soci della Fondazione Carit (Sara Francescangeli e Marco Venanzi) senza il coinvolgimenti di Nichinonni, che aveva comunque la delega ai rapporti con Palazzo Montani.
«Non so il motivo perché Nichinonni ha lasciato. Ha fatto bene il suo lavoro. Avrà i suoi problemi e i suoi motivi», ha detto ieri via social Bandecchi per ridimensionare la portata della crisi politica che si è aperta con l'addio di Nichinonni, che si era candidato con Alternativa Popolare e aveva raccolto 111 preferenze. «Apprendiamo che non vuole più far parte della squadra», aveva detto a caldo Bandecchi nel tardo pomeriggio di lunedì, confermando così che oltre a lasciare la giunta Nichinonni è in uscita pure da Alternativa Popolare. Un fulmine a ciel sereno che ha spiazzato tutti visto che lunedì Nichinonni aveva partecipato al consiglio comunale come se niente fosse. Poi, alle 19 le dimissioni protocollate che sono state comunicate al sindaco dopo quasi un'ora. La crisi politica è aperta: oggi il tentativo di chiuderla sul nascere.

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