Terni. In Comune giro di vite sui social dei dipendenti

Terni. In Comune giro di vite sui social dei dipendenti
di Sergio Capotosti
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Giovedì 22 Febbraio 2024, 10:37

Un Comune, quello di Terni, a due velocità per quello che riguarda la comunicazione via social da tenere. Da una parte c'è il sindaco Stefano Bandecchi che rivendica il suo essere politicamente scorretto a suon di post sparati a tutte le ore della giornata carichi di parole spesso colorite. Dall'altra, i dipendenti comunali che dovranno rigare dritto persino per il messaggio scritto via cellulare su whatsapp, come impone il direttore generale (dg) Claudio Carbone. Un giro di vite che il dg di Palazzo Spada ha messo nero su bianco in una lettera spedita a tutti i comunali e per conoscenza anche al primo cittadino.

LA LETTERA

Quella del dg Carbone è una raccomandazione a tenere un comportamento misurato quando si scrive sui social. In ballo c'è la reputazione del Comune, come ricorda il dg citando l'apposito regolamento del 2013. Un disciplinare che il dg Carbone, come si legge nella lettera che Il Messaggero ha potuto leggere, ha voluto aggiornare inserendo un "nuovo dovere" che impone al dipendente comunale di "astenersi dal rendere pubblici con qualsiasi mezzo (web, social network, blog e forum) commenti, informazioni, foto, video o audio che possano ledere l'immagine dell'organizzazione, la reputazione dei colleghi, così come la privacy o la dignità delle persone". Il dg Carbone è consapevole che i social ormai rappresentano una "grande opportunità per lo scambio di opinioni", ma sottolinea che "può capitare che vengano usati in maniera disinvolta e senza tenere conto delle possibili conseguenze derivanti dai contenuti riprodotti e dalle immagine condivise".
È chiaro che il sindaco non è un dipendente comunale e dunque non è il destinatario diretto degli accorgimenti che il dg ha inviato ai dipendenti, ma lo stile social di Bandecchi, che rappresenta comunque il Comune, non va molto per il sottile, in particolare quando c'è da attaccare e replicare alle opposizioni. Una comunicazione senza peli sulla lingua, tutt'altro che istituzionale, anche nei commenti che il sindaco lascia sotto ai suoi post, pure in questo caso utilizzando un linguaggio colorito a volte inappuntabile.
Un tema che è stato sottoposto all'attenzione dei rappresentati sindacali delle varie sigle della funzione pubblica che al momento hanno preferito non commentare.
 
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