Divorzio e lavoro, processo in 4 anni: i nuovi tempi della giustizia
La Cassazione ha infatti detto no, come già fatto dalla Corte di Appello di Perugia nel 2017, alla convalida dell'annullamento ottenuto da un marito perugino, Efisio B., che aveva convinto i giudici ecclesiastici che le sue nozze erano nulle perchè in tre mesi il matrimonio era andato in crisi e lui aveva subito intrapreso una relazione extra e vissuto con la moglie da separato in casa.
Ad avviso dei giudici della Cassazione non basta la parola di uno dei coniugi, occorre che tutti e due «al momento della proposizione della domanda di delibazione» abbiano manifestato «inequivocabilmente all'esterno la piena volontà di non considerare la convivenza come un elemento fondamentale integrativo del coniugio, ma come una semplice coabitazione». Curioso che per la prima volta l'annullamento di un rito religioso venga riformato dalla giustizia ordinaria smentendo quella ecclesiastica.
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