Cascata delle Marmore, la sfida di coniugare Covid-19, l'equilibrio dell'ecosistema e pensare al turismo

Cascata delle Marmore, la sfida di coniugare Covid-19, l'equilibrio dell'ecosistema e pensare al turismo
di Beatrice Martelli
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Martedì 21 Aprile 2020, 22:08
TERNI       La delicata riflessione sulla questione della chiusura della cascata delle Marmore, avvenuta in seguito alle restrizioni imposte per contrastare la diffusione del Coronavirus, ha fatto sì che ci si soffermasse sulle conseguenze sul lato ambientale e naturalistico; così si è deciso di lasciare aperta la cascata per un deflusso minimo «vitale», raccomandato anche dal piano di Tutela delle Acque adottato dalla Regione Umbria e poi aggiornato nel 2016, in seguito al dibattito sui presunti danni che potrebbero essere arrecati a rupe calcarea, flora e fauna . Tuttavia c’è l’altro lato della medaglia da considerare, quello del turismo, dato che la cascata rappresenta su questo fronte la più grande ricchezza del Comune di Terni. Si può pensare a entrambi? «L’aiuto al settore turistico potrebbe essere un’occasione per affrontare quelle tematiche di giusta rivendicazione a vantaggio del territorio che da fin troppo tempo attendono di essere definite» propone il consigliere comunale Michele Rossi. Le ore di mancata apertura, infatti, sono state quasi 100, fino ad ora. «Anche solo da una empirica osservazione visiva, la portata della Cascata in fase di chiusura sembrerebbe notevolmente inferiore ad oggi» continua Rossi, e chiede di rispettare il deflusso minimo vitale di 5 metri cubi d’acqua al secondo (la soglia fissata per il Velino dal piano di tutela delle acque). «Così, non solo si eviterebbe il rischio di possibile danneggiamento dell'ecosistema, paventato ad esempio dallo stesso Comune con la prolungata chiusura di questi giorni di emergenza sanitaria, ma, con un flusso continuo maggiore in condizioni di chiusura, (uguale ai 5 metri cubi al secondo, ma se si riuscisse anche di più) si potrebbe aumentare il potenziale attrattivo quotidiano del bene. È  evidente quanto questo sarebbe utile e di aiuto al settore turistico nella fase di recupero quando, in grave sofferenza, dovrà riprendersi e ripartire». 
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