Terni. Caro energia, Ast chiede aiuto «Così perdiamo competitività»

Terni. Caro energia, Ast chiede aiuto «Così perdiamo competitività»
di Claudia Sensi
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Sabato 1 Luglio 2023, 10:46 - Ultimo aggiornamento: 10:47

Una lettera per chiedere un prezzo dell'energia europeo al fine di evitare fermate produttive. L'ha inviata il Gruppo Arvedi Ast al Governo, alla Regione Umbria e alle organizzazioni sindacali. Nella missiva si legge che «le imprese energivore italiane non sono in condizione di continuare a perdere ordini, il giusto guadagno e il capitale». E anche che «perderanno ulteriormente competitività nei confronti dei concorrenti francesi, tedeschi, spagnoli e finlandesi che pagano l'energia elettrica al massimo 60 euro al kwh e aggrediscono i nostri clienti, anche in Italia, sottraendoci commesse e causando dolorose fermate produttive, come nel caso di Acciai Speciali Terni». Perché questa lettera ora, dal momento che il problema energia non è di questi giorni? L'Ugl ha una storia di tre anni a Bruxelles proprio legata a tale problematica. Nel 2007 Ast prese una multa che sfiorava i 70 milioni di euro per aiuti di Stato avendo ottenuto delle sovvenzioni per l'energia elettrica. Fra il 2011 e il 2013, rappresentanti dell'Ugl di Terni si sono recati a Bruxelles ottenendo una risoluzione del Parlamento europeo denominata Piano Acciaio' perché «con questa risoluzione - spiega Daniele Francescangeli segretario della Ugl metalmeccanici - abbiamo fatto in modo che l'acciaieria ternana avesse delle agevolazioni tramite le leggi europee. Lo stabilimento di viale Brin era così riuscito ad accedere a dei consorzi energivori che avevano prezzi competitivi». Tra l'altro la lettera arriva a pochi giorni dall'incontro a Terni fra i sindacati nazionali ed il management di Ast, ma in quella sede non si è fatto cenno del problema energia. «Il sindacato è sempre lasciato ai margini - sostiene Francescangeli - per esempio nell'accordo di programma non siamo presenti. Oggi, invece, arriva questa lettera e si chiede il nostro aiuto. Ma è necessario un dialogo serio e costruttivo, noi per questo siamo pronti. Con decreti legati al Pnrr, ma anche a fondi europei si potevano creare delle agevolazioni, soprattutto si potevano costituire consorzi energivori in grado di fare contratti con aziende energivore a costi fissi e bassi. Risale a poco tempo fa l'intenzione di costruire un'hub energetica su Terni con una vocazione nell'ambito dell'energia rinnovabile. C'era un bel programma che noi come Ugl abbiamo portato avanti, poi però ci sono state le elezioni amministrative e tutto si è arenato. Creare un'hub energetica metterebbe Arvedi nelle condizioni di iniziare delle verticalizzazioni sul costo e sulla produzione di energia». Secondo Francescangeli quella lettera non porterà grossi risultati. «Non c'è un dossier, una relazione dettagliata. Sono solo esposte tutte le criticità del Gruppo Arvedi As. Ma ci sono altri interrogativi. «Bisogna capire se Arvedi vuole solo la diminuzione del prezzo dell'energia oppure vuole iniziare a ragionare su quelle che possono essere le fonti di energia».

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