E' il giorno dello sciopero (la giornata)
migliaia le persone scese in strada
Bordate di fischi ai sindacalisti

E' il giorno dello sciopero (la giornata) migliaia le persone scese in strada Bordate di fischi ai sindacalisti
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Venerdì 17 Ottobre 2014, 09:22 - Ultimo aggiornamento: 19:37

TERNI - E' il giorno dello sciopero generale. La città dell'acciaio si ferma per difendere la fabbrica e la sua storia. Già migliaia le persone scese in strada.

Il corteo non riesce a partire (ore 9.20) Il corteo sta per partire da viale Brin, dove si trova già il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti. Sono già migliaia le persone scese in strada che attendono il passaggio del corteo delle tute blu. Talmente tante le persone e i gruppi organizzati che stanno arrivando che il corteo fa fatica a partire. La testa del corteo è praticamente arrivata davanti alla fabbrica d'armi. Una partecipazione così massiccia non si era mai vista.

In marcia: è arrivata anche la Camusso (ore 9.30) Il corteo è partito ma fa fatica a spostarsi, tante sono le persone che lo compongono. Oltre al segretario della Uil Angeletti anche la Camusso, leader della Cgil, è in mezzo al corteo accompagnata dal segretario della Fiom di Terni, Cipolla.

Il corteo ha raggiunto piazza Valnerina. Il clima è disteso.

Un fiume in piena inarrestabile (ore 10) Come un fiume in piena che si ingrossa di minuto in minuto. Il corteo cresce a vista d'occhio. Si aggiungono persone che arrivano da ogni angolo della città. Adesso è in via Mazzini. In fondo al corteo, che si trova ancora in viale Brin quando la testa ha già raggiunto via Mazzini, presente anche un piccolo gruppo No Tav.

Dalla fabbrica alla piazza un corteo unico (ore 10.20) E' un corpo unico che arriva dalla fabbrica alla piazza. Dalla coda alla testa, il corteo abbraccia ormai tutta la città. in piazza della repubblica stanno per arrivare i primi manifestanti quando c'è ancora gente che si trova vicino ai cancelli di viale Brin. Una partecipazione così massiccia non si era mai vista prima, nemmeno ai tempi del magnetico.

La città dell'acciaio siamo noi (ore 10.30) Grandi difficoltà nel far defluire in piazza l'enorme serpentone di gente che si è creato da viale Brin e piazza della Repubblica. Il colpo d'occhio è impressionante. Corso Tacito è stracolmo, piazza della Repubblica è ormai da tempo strapiene, ma la coda del corteo è ancora in movimento. La città dell'acciaio siamo noi, questo lo slogan che risuona con più frequenza tra le tute blu.

Inizia il dibattito, ma piovono fischi (ore 10.50) Il dibattito è cominciato ma di tanto in tanto piovono fischi contro i leader sindacali. A dare la parola ad Angeletti è Cipolla della Fiom di Terni ma i fischi coprono il suo intervento. Angeletti: «E' in gioco il futuro industriale del nostro paese». «Il governo - aggiunge Angeletti - deve decidere da quale parte stare, è l'ora delle scelte». Trotti (Rsu dell'Ast): «Renzi dovevi venire a sentire la puzza di fabbrica».

Applausi per l'operaio della Merloni saluto sul palco (11.10) Dopo i fischi ad Angeletti e l'intervento di Trotti, la parola è passata ad un operaio della Merloni che ha ricevuto gli applausi della piazza. «Da ieri - ha detto - 550 lavoratori umbri e 600 delle Marche sono disoccupati. Siamo tanti siamo qui ma dobbiamo andare a Roma. Il Governo deve intervenire».

Sindacati a Bruxelles (ore 11.30) «Incontro con IG Metall la prossima settimana a Bruxeles», lo ha annunciato dal palco Farina della Fim-Cisl

Interviene la Camusso «Porteremo a Roma la vertenza dei metalmeccanici italiani», bordate di fischi dalla piazza (11.40) Il leader della Cgil, Susanna Camusso, fa fatica a parlare. Il suo intervento viene bombato di fischi. Camusso a fatica cerca di ricostruire i problemi della siderurgia italiana, ma boati e fischi rendono difficile il suo intervento. «Porteremo a Roma la vertenza dei metalmeccanici italiani e il Governo dovrà dire da che parte stare», questo il messaggio più pregno di significato lanciato dalla Camusso dal palco di piazza della Repubblica. «Vogliamo dire al governo», ha detto la Camusso riferendosi alla riapertura del tavolo a Palazzo Chigi sull'Ast di Terni, «che a quell'incontro ci andremo con tutti i lavoratori dell'acciaieria, che la trattativa si farà con i lavoratori». Per la leader Cgil «la convocazione delle parti non può significare che il governo si limiti ad ascoltare l'azienda. Speriamo che Renzi abbia ricordato alla Merkel che la Thyssen con lo stabilimento di Terni ci ha guadagnato»

Manifestazione terminata (ore 12) Sulle note di Bella Ciao si conclude lo sciopero generale. Lentamente e a fatica piazza della Repubblica si sta svuotando, ma in tantissimi sono rimasti fuori dalla piazza, in particolare lungo Corso Tacito.

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