Anelante a teatro e Samp al cinema:
la surreale coppia Rezza-Mastrella
è pronta a scuotere il pubblico umbro

Anelante a teatro e Samp al cinema: la surreale coppia Rezza-Mastrella è pronta a scuotere il pubblico umbro
di Michele Bellucci
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 23 Marzo 2022, 21:19

PERUGIA - Sarà un weekend ad alta densità di surrealismo grazie all’arrivo in città di una coppia d’artisti decisamente fuori dagli schemi, Antonio Rezza e Flavia Mastrella, protagonisti di due appuntamenti tra palcoscenico e grande schermo. Sabato alle 18.00 e domenica alle 17.00 il Teatro Morlacchi di Perugia ospiterà lo spettacolo Anelante, per la Stagione di prosa del Teatro Stabile dell’Umbria. In scena ci saranno anche i performer Ivan Bellavista, Manolo Muoio, Chiara Perrini ed Enzo Di Norscia. “In uno spazio privo di volume, il muro piatto chiude alla vista la carne rituale che esplode e si ribella - spiegano gli stessi autori - Non c’è dialogo per chi si parla sotto. Un matematico scrive a voce alta, un lettore parla mentre legge e non capisce ciò che legge ma solo ciò che dice. Con la saggezza senile l’adolescente, completamente in contrasto col buon senso, sguazza nel recinto circondato dalle cospirazioni. Spia, senza essere visto, personaggi che in piena vita si lasciano trasportare dagli eventi, perdizione e delirio lungo il muro. Il silenzio della morte contro l’oratoria patologica, un contrasto tra rumori, graffi e parole risonanti. Il suono stravolge il rimasuglio di un concetto e lo depaupera. Spazio alla logorrea, dissenteria della bocca in avaria, scarico intestinale dalla parte meno congeniale”.

Domenica sera è inoltre prevista anche la presentazione del film Samp al cinema PostModernissimo: un’opera attraverso cui la coppia Rezza-Mastrella prosegue la ricerca sull’espressione corporea e verbale, che da sempre hanno sviluppato sia sul versante teatrale che su quello cinematografico (inizio alle 21.00).

Antonio Rezza, cosa c’è oggi da anelare maggiormente?

Oggi bisogna anelare a un pensiero libero. È una vergogna dover giustificare i propri pensieri! Nemmeno in uno stato fascista si avevano simili timori, questo è uno stato totalitario.

Anche artisti come voi sono delle minoranze?

In un certo senso sì, siamo un corpo estraneo. Infatti ci tengo a dire grazie a Nino Marino che ci ha chiamati, perché noi andiamo tutelati.

L’Umbria vi sta dando spazio…

È vero, infatti il prossimo nostro spettacolo debutterà a Spoleto quest’estate. Il titolo provvisorio è “Porte”.

Inoltre ci sarà una mostra a Palazzo Collicola dedicata ai 35 anni del nostro lavoro.

Il vostro modo di lottare ha delle analogie con San Francesco?

Noi siamo diventati San Francesco, lottiamo per i nostri problemi perché non possiamo estinguerci. Ma il suo gesto di scegliere la povertà non so se riuscirei a farlo. Diciamo che nella sua altissima moralità poteva sembrare non avesse autonomia, in quanto guidato da Dio. L’unione perfetta sarebbe quella tra noi e San Francesco!

Flavia Mastrella, come mai la scelta di uno spettacolo con più attori?

È una cosa che abbiamo sperimentato e ci siamo resi conto che ci serviva tutta questa gente per realizzare una sorta di coreografia tribale. C’è tanta ironia ma anche ritmo e soprattutto un’evidente rottura degli schemi. Diciamo che non c’è nulla che abbia radici in Anelante, è una realtà virtuale che cambia in continuazione. E ha una grossa valenza politica.

Ovvero?

Si potrebbe sintetizzare dicendo che viene mostrata la follia del potere, la sua schizofrenia.

E per lei Rezza?

Per me è una grande emozione a vedere corpi che pulsano insieme al mio. È un’emozione anche fisica quella di condividere il palco con altri attori. Si è trattato di una scelta veramente necessaria dopo i virtuosismi di Fratto X: quel nostro spettacolo ha posto fine a quel tipo di impostazione. Diciamo che si è esaurito un discorso e come ci piace fare… appena inizia a funzionare qualcosa abbandoniamo la strada vecchia e ci buttiamo in qualcosa di mai sperimentato.

Anche questo vi rende artisti a rischio d’estinzione?

Sì, perché la nostra cultura predica invece l’opposto di ciò che cerchiamo di fare di noi: è normale pensare che gli autori siano più importanti delle opere che fanno. Invece quando l’opera vale meno di chi la fa… non è una grande opera. Noi riteniamo necessario che l’opera sopravviva all’autore.

Mastrella, su cosa ha lavorato recentemente?

Negli ultimi due anni ho realizzato un lavoro sulla Costituzione, ma è stato già bocciato da tutti i festival. Ho coinvolto 150 persone e ognuno ha fatto un video del suo animale recitando un articolo specifico. Sono convinta che prima o poi arriverà al pubblico.

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