Perugia, amministratore di condominio infedele: spariti 90 mila euro

Perugia, amministratore di condominio infedele: spariti 90 mila euro
di Enzo Beretta
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 15 Marzo 2023, 07:27
Settantatré prelievi per un ammontare complessivo di oltre 90 mila euro sono quelli che vengono contestati dalla Procura della Repubblica di Perugia a un amministratore di condominio infedele: i prelievi sono stati effettuati nel corso degli anni 2018, 2019 e 2020 dal conto corrente comune di un condominio di via del Lavoro. L’uomo, 66 anni, originario di Tripoli, è sotto inchiesta: viene ritenuto responsabile dell’ipotesi di reato legata all’appropriazione indebita. Nei suoi confronti il pubblico ministero Gianpaolo Mocetti ha chiesto il rinvio a giudizio ma l’udienza di ieri davanti al giudice per l’udienza preliminare Margherita Amodeo è stata rinviata a causa di un difetto di notifica. 
L’imputato - si scopre leggendo gli atti giudiziari - era titolare dell’amministrazione del condominio di via del Lavoro nonché «unico delegato ad operare sul conto corrente condominiale acceso presso il Banco di Desio e della Brianza»: «Con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso - si legge negli atti dell’ufficio di via Fiorenzo di Lorenzo - e in tempi diversi, al fine di trarne profitto si appropriava indebitamente di somme di denaro giacenti presso quel conto corrente condominiale per un importo pari a 90.600 euro, che venivano prelevati in contanti mediante 73 operazioni effettuate, senza alcuna giustificazione di spesa, dal medesimo conto corrente condominiale». Sempre secondop l’ufficio del pubblico ministero che nel dicembre 2022 ha avanzato istanza di rinvio a giudizio, l’imputato «tentava altresì di dissimulare l'intervenuta appropriazione trasmettendo ai condomini un falso estratto del conto corrente condominiale recante, alla data del 30 settembre 2019, una giacenza di 144.616,41 euro, quando in realtà a tale data la giacenza del medesimo conto corrente era di 16,41 euro». Il costo, forse, di una serata in una pizzeria economica. Il pubblico ministero contesta al libico (difeso dall’avvocato Giuseppe Innamorati) l’aggravante di «aver commesso il fatto con abuso di prestazione d'opera e di aver cagionato alle persone offese un danno patrimoniale di rilevante gravità». Nel procedimento risulta persona offesa il condominio rappresentato in questo procedimento penale dall'avvocato di fiducia Riccardo Rossi. I fatti contestati arrivano fino al 23 dicembre 2020, vale a dire la data dell’assemblea di revoca del mandato di amministratore del condominio. Gli accertamenti sui prelievi sono stati portati avanti dai militari della guardia di finanza di Perugia. In fase di indagini la Procura ha chiesto di poter effetturare perquisizioni e sequestri. Agli atti del fascicolo ci sono finite annotazioni e relazioni tecniche.
© RIPRODUZIONE RISERVATA