Amelia, la Casa delle Donne scrive una lettera a Barbara Corvi. Per non dimenticare

Amelia, la Casa delle Donne scrive una lettera a Barbara Corvi. Per non dimenticare
3 Minuti di Lettura
Lunedì 27 Novembre 2023, 10:11

AMELIA Va avanti il progetto "Lettere per Barbara Corvi". Un'iniziativa nata all'interno dell’osservatorio regionale sulle Infiltrazioni e l’illegalità della regione Umbria nell'ambito dell'azione di supporto alla famiglia e della  volontà di mantenere viva la memoria sulla vicenda della mamma amerina scomparsa nel nulla il 27 ottobre 2009. 

Un progetto nato il 27 giugno 2022, che prevede la pubblicazione mensile di una lettera, scritta da persone appartenenti alla società civile, impegnate nella ricerca della verità e nel costruire memoria e pubblicata sulle testate giornalistiche umbre e calabresi.

In tal senso, l’obiettivo generale della proposta è rendere la memoria di Barbara Corvi una prassi condivisa coinvolgendo persone e associazioni nel territorio umbro e non solo. 

Per il mese di novembre, la lettera è stata scritta dalla Casa delle donne di Terni.

Ecco il testo:

Cara Barbara,

Ti scriviamo perché qui in Italia in questi giorni sta succedendo qualcosa di davvero sorprendente.

Purtroppo una giovane donna di nome Giulia è scomparsa, proprio come te, e poi è stata trovata morta, gettata in un burrone da un giovane uomo che la odiava così tanto da non poter sopportare di vederla viva.

Siete insieme ora? Riuscite a sentirci? Come stai Barbara? Ti stiamo mandando le nostre energie. Stai avendo la voce che meritavi?

Aveva 22 anni Giulia e un sorriso così aperto sul futuro. Voleva fare l'ingegnera e si stava per laureare. Non l'abbiamo salvata, a soli 22 anni l'ha mangiata il patriarcato. Il nostro cuore si è spaccato ancora. Abbiamo pianto ancora. Abbiamo urlato ancora. Hai visto le piazze Barbara? Ma che razza di mondo è? pure da ammazzate dobbiamo dimostrare che non siamo state noi. E domande domande domande. Le loro solite provocazioni.

Sappiamo che sicuramente questa storia ti farà venire alla mente ricordi dolorosi che ti hanno coinvolta in prima persona e ci scusiamo per questo dolore ma sappi che è lo stesso dolore che sta provando sua sorella Elena, e tu sai che significa avere delle sorelle, e che stiamo provando anche tutte noi.

Si perché quando succedono queste cose, dentro di noi si accende un dolore ancestrale, che neanche noi sappiamo da dove venga, né sappiamo perché lo proviamo, è il dolore della nostra storia, un grido pieno di rabbia che sta da qualche parte sopito ma che a volte viene fuori ed è incontenibile.

E allora non possiamo stare zitte dobbiamo fare rumore urlare rompere il silenzio in cui il patriarcato ci vorrebbe rinchiudere.

L'abbiamo provato anche per te Barbara, lo sappiamo tutte cosa ti è successo anche se tu non hai avuto giustizia. Lo sappiamo chi ti ha ucciso e perché, non ci servono le verità giudiziarie per conoscere la tua storia, noi lo sappiamo, perché la tua storia è la nostra storia.

Cara Barbara abbiamo smesso di cercarti perché sappiamo che se ti trovassimo sarebbe un tragico ritrovamento. Ma non abbiamo smesso di ricordarti e mai lo faremo, le ricorderemo tutte le donne vittime di violenza, della violenza maschilista, della violenza mafiosa, della violenza dello Stato. Non temere Barbara questo mondo cambierà, la disuguaglianza, le discriminazioni, le violenze finiranno e noi non smetteremo mai di urlare e di ribellarci contro le ingiustizie.

Il tuo essere in un tempo sospeso, il tuo mancare le relazioni qui ed ora. Non ci diamo pace, noi ti teniamo aggiornata Barbara. Per i cuori in sorellanza è possibile perdere il senso del tempo e dello spazio. E superare le linee di questa vita, per unirci assieme libere. In volo. Ti pensiamo sempre.

Voli da te il caldo abbraccio che ti mandiamo.

Casa delle Donne di Terni

© RIPRODUZIONE RISERVATA