Lucia Mascino e “I delitti del BarLume”: «Dopo tanto teatro serio, è bello far ridere»

Lucia Mascino e “I delitti del BarLume”: «Dopo tanto teatro serio, è bello far ridere»
di Gloria Satta
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Domenica 10 Gennaio 2021, 10:26 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 10:14

Dal teatro di Checov al cinepanettone, da una carriera di nicchia alla popolarità. Per Lucia Mascino, marchigiana di Ancona, 42 anni, gli ultimi mesi sono stati febbrili: un lavoro dietro l'altro. «Ma ho avuto un percorso ad ostacoli», rivela, «anche per conquistarmi una briciola ho faticato». Dopo il blockbuster Odio l'estate interpretato accanto a Aldo, Giovanni e Giacomo, l'attrice si è innamorata di Christian De Sica nella commedia In vacanza su Marte, gran successo on demand. Attualmente sul set di una produzione internazionale top secret, nipote della mitica Virna Lisi, Lucia torna su Sky Cinema e Now Tv l'11 e il 18 gennaio, protagonista accanto a Filippo Timi di due nuovi episodi della serie I delitti del BarLume, diretta da Roan Johnson (nel cast Stefano Fresi, Corrado Guzzanti, Alessandro Benvenuti): tra thriller e umorismo, è ancora il ruvido commissario Vittoria Fusco che risolve i delitti e tiene testa a tutti. Nel 2013 tenera e trafelata, l'attrice esplodeva nella webserie Una mamma imperfetta. I suoi occhi azzurri esprimono ancora una famelica curiosità mentre le parole, un fiume in piena, rincorrono le emozioni.
Quanto le somiglia Vittoria Fusco?
«Pochissimo. Lei è determinata e netta mentre io sono prigioniera della mia indecisione. Rifletto e rimugino prima di scegliere qualunque cosa, anche se prendere un caffé o un cappuccino. Interpretare quel personaggio è stata una liberazione dalle mie vaghezze. E la conferma che, dopo tanto teatro serio, la comicità mi si addice».
Nei nuovi episodi della serie compaiono mascherine e distanziamento, lei come sta vivendo la pandemia?
«Penso che la pausa traumatica del lockdown abbia avuto un effetto positivo: ha fatto crollare gli orpelli del nostro mestiere in cui, tra social e vanità, spesso amiamo raccontarcela. Abbiamo riscoperto la gioia di abbracciare i progetti sinceri, nati dal cuore, pieni di bellezza».
Qual è la bellezza del cinepanettone In vacanza su Marte?
«Il copione era molto divertente, inoltre volevo lavorare con Milena Vukotic e con Christian De Sica a cui mi lega un affetto enorme. Girando il film Fraulein, 4 anni fa, lui è venuto nel mio mondo. Ora ho ricambiato, entrando nel suo».
Ha mai chiesto consigli a zia Virna Lisi?
«L'ho vista solo una volta e, conoscendo la sua riservatezza, ho evitato di parlarle del mio lavoro. Speravo di ritrovarla su un set. E ci sono andata vicino: vinsi un provino per fare sua figlia in una fiction, ma lei purtroppo non fece in tempo a girarla».
Una mamma imperfetta è stata una serie pioniera nella narrazione al femminile, ormai sempre più diffusa. Voi attrici avete conquistato la parità?
«Non ci siamo ancora riuscite. Ci danno più ruoli di donne toste, autonome ma i protagonisti restano gli uomini».
Perché ha avuto un percorso artistico a ostacoli?
«Quando ho fatto Una mamma imperfetta lavoravo da 15 anni ma non arrivavo a fine mese. Non mi consideravano rassicurante per la tv e non abbastanza nota per il cinema. Oggi sono felicissima e grata di quello che ho avuto, ma al cinema non ho ancora ingranato come vorrei».
Crescere in provincia cosa le ha dato?
«La propensione a scalpitare. E la voglia di sognare sfatando la cultura demotivante della mia terra in cui il motto più diffuso è come fai sbagli. Ma io il coraggio di sbagliare l'ho avuto quando abbandonai la facoltà di Scienze matematiche per entrare in una scuola di teatro».
L'intensità distingue i suoi personaggi, sia nel dramma sia nella commedia. Ma lei che donna è?
«Ho una personalità cangiante. Nel lavoro vado avanti come un treno, ma nella vita ho sempre paura dei cambiamenti».
 

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