Smartphone e batterie, la sfida è la durata: ecco 10 cellulari per chi non vuole restare a secco di energia

Smartphone e batterie, la sfida è la durata: ecco 10 cellulari per chi non vuole restare a secco di energia
di Andrea Andrei
5 Minuti di Lettura
Lunedì 23 Gennaio 2017, 12:01 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 04:04
Galeotta fu la batteria. Oggi i cellulari assomigliano molto di più a dei computer che a dei telefoni, e la durata di utilizzo è inversamente proporzionale al numero di funzioni. Gli smartphone sono sempre più indispensabili, e la batteria ne è diventata improvvisamente il punto debole per eccellenza. E ora si sa ufficialmente che dietro uno dei più clamorosi flop della storia moderna dei cellulari, quello del Samsung Galaxy Note 7, c'è proprio un problema di batteria. Nel phablet della casa coreana, che è stato ritirato dal mercato e vietato da tutte le compagnie aeree del mondo perché a rischio esplosione, pare proprio infatti che le dimensioni della batteria fossero troppo grandi in confronto allo chassis. Secondo il report ufficiale in uscita oggi, anticipato dal Wall Street Journal, la discrepanza di misure e la sottigliezza della batteria ha prodotto pressioni eccessive che hanno portato i due elettrodi a toccarsi e a surriscaldare l'elettrolita fino a prendere fuoco.

IL CASO
Un fallimento che getta luce sulla rincorsa, sempre più problematica, nel produrre dispositivi che siano allo stesso tempo potenti, il più sottili possibile e performanti. Eppure in molti casi bastano pochi millimetri in più di spessore per garantire che uno smartphone, in caso di utilizzo intenso, non rimanga senza carica nel giro di poche ore, il che obbliga nella maggior parte dei casi a doversi organizzare con batterie supplementari (le cosiddette power bank) per non restare a secco a metà giornata.

La formula segreta è racchiusa in un'unità di misura, il Milliampereora (abbreviato in mAh), che equivale a un milliampere erogato per un'ora. Mediamente, le batterie degli smartphone si attestano fra i duemila e i tremila mAh, ma se si vuole acquistare un dispositivo che garantisca un'autonomia maggiore, bisogna orientarsi su quei pochi modelli che superano i 4000 mAh.

LA SORPRESA
E può suonare come una sorpresa il fatto che la maggior parte di questi non siano di cellulari di alta gamma: si tratta infatti di telefonini il cui costo si aggira fra i due e i trecento euro. Fra questi, spiccano in particolare i marchi cinesi: il Lenovo P2, ad esempio, per meno di 280 euro monta una super-batteria da 5100 mAh con la quale si può arrivare a due giorni di utilizzo con una sola carica. E ha anche un ampio display da 5,5 pollici in alta risoluzione e una fotocamera da 13 megapixel, il che non guasta.

Sempre dal Paese del Dragone vengono altri due smartphone dalla batteria particolarmente potente. Sono il Nubia N1, entry-level del marchio da poco arrivato in Italia, che a un prezzo davvero contenuto (si trova in commercio a poco più di 200 euro) offre una batteria da 5000 mAh oltre a un lettore per le impronte digitali e alla fotocamera frontale da 13 megapixel più potente in commercio, e lo Zte Blade A610 Plus, interessante sia nelle dotazioni (batteria da 5000 mAh e display FullHd 1080p da 5,5 pollici) che nel prezzo (249,90 euro di listino).

Molto buone anche le prestazioni di Zenfone 3 Max: lo smartphone da 5,2 pollici di Asus, spesso solo 8,6 millimetri, per un prezzo ancora inferiore (circa 170 euro) garantisce una ventina di ore di conversazione con una sola ricarica grazie a una batteria da 4130 mAh, mentre in stand-by la durata arriva anche alle 720 ore. Di una batteria simile (da 4100 mAh) è dotato anche Lg X Power, che fa dell'autonomia il suo punto di forza e che ha anche un sistema di ricarica rapida. Il tutto, per circa 160 euro.

Non sfigurano però nemmeno il Motorola Moto X Play, il cui cavallo di battaglia, oltre alla batteria da 3630 mAh, è la fotocamera da ben 21 megapixel (costa circa 200 euro), né il Samsung Galaxy J7. Quest'ultimo è uno smartphone di fascia media della casa coreana, che si distingue per lo spessore contenuto (solo 7.8 millimetri) e per una buona batteria da 3300 mAh, in grado di reggere 23 ore di conversazione. La risoluzione dello schermo da 5,5 pollici non è però di certo delle migliori.

ALTA GAMMA
Se invece si vogliono conciliare le prestazioni con una batteria performante (per quanto possibile), ci sono soprattutto tre modelli di smartphone di alta gamma degni di nota. A cominciare dall'ultimo uscito, Huawei Mate 9: il phablet da 5,9 pollici della casa cinese che in virtù delle sue grandi dimensioni ha anche una potente batteria da 4000 mAh (si trova fra i 600 e i 700 euro).

Da segnalare è anche il Samsung Galaxy S7 Edge, uno dei migliori smartphone in circolazione (nonostante il flop del suo successore Note 7), che monta una batteria da 3600 mAh. Per chi invece non può fare a meno dell'iPhone, il consiglio è di orientarsi sulla versione XL del melafonino più recente, l'iPhone 7 Plus. Nonostante una batteria da 2600 mAh, sulla carta non eccezionale, in virtù di un software perfettamente ottimizzato con l'hardware a fine giornata, dopo un uso intenso, avrete ancora energia da vendere.

I TRUCCHI
Ma se si vuole evitare di dover ricorrere al portafoglio e ricomprare direttamente uno smartphone (spesso è la soluzione migliore, visto che sostituire la batteria - nei cellulari in cui è possibile - nella maggior parte dei casi è solo una soluzione assai temporanea), ci sono alcuni accorgimenti che si possono adottare per cercare di allungare la vita della batteria del proprio smartphone. Si tratta senza dubbio della parte più sensibile del telefonino e, se la vita media di una batteria al litio è di circa due anni, può accadere che un utilizzo sbagliato la accorci sensibilmente. Innanzitutto bisognerebbe evitare di tenere il dispositivo per troppe ore sotto carica, magari lasciandolo collegato alla presa da tarda sera fino alla mattina successiva: meglio effettuare più ricariche a distanza di tempo. Ancor più sbagliato è stressare troppo il telefono mentre è in carica, visto il pericolo di surriscaldarlo e danneggiare la batteria. Non solo: al contrario di quello che spesso si sente dire, non è consigliabile far scaricare del tutto il dispositivo. Infine, naturalmente, bisogna evitare di utilizzare caricatori e accessori di scarsa qualità (come dimostra l'appello lanciato da Apple a non usare alcuni adattatori non originali venduti su Amazon perché a rischio choc elettrici).
Esistono poi anche delle soluzioni software: alcune app (ne è fornito soprattutto Android) aiutano infatti a ottimizzare l'utilizzo dello smartphone per risparmiare energia. È il caso di Du Battery Saver, ma anche di Greenify o GSam Battery Monitor: sono semplici da usare e di certo non guastano, ma non aspettatevi miracoli.

andrea.andrei@ilmessaggero.it
Twitter: andreaandrei_

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