Motore decisionale. Bing promette di rendere più semplici e veloci le ricerche legate alle attività di tutti i giorni: acquistare oggetti, prenotare viaggi, ottenere informazioni mediche credibili e molto altro. Il motore è fondato sulle tecniche di ricerca semantica, che interpretano l'argomento della ricerca basandosi sulle domande e le parole utilizzate. Al contrario, i motori di ricerca tradizionali si limitano a sommare le parole utilizzate nella ricerca stessa. L'amministratore delegato della Microsoft, Steve Ballmer parla di «motore decisionale».
Risultati in sottogruppi di categoria. La principale innovazione, secondo quanto si può vedere nel video promozionale attualmente sul sito, è la possibilità di vedere in anteprima le pagine web risultanti dalla ricerca, raccolte non in liste, come avviene adesso, ma in sottogruppi per categoria. Così se si cerca la parola «Italia», il risultato indicherà vari gruppi di risposte come «vacanze», «turismo», «cultura», «mercato immobiliare».
In Europa, secondo quanto afferma Microsoft Italia, gli utenti potranno vedere una homepage di Bing caratterizzata da un'immagine diversa ogni giorno con link che permettono la ricerca in categorie predefinite come notizie, mappe e immagini, alle quali si aggiunge la categoria shopping.
Google ha il primato nelle ricerche. Attualmente, secondo le rilevazioni di ComScore, Google viene usato da oltre il 60% degli internauti, Yahoo! circa dal 20% e Live Search, che viene proposto come motore di default'quando si installa Internet Explorer, da poco più dell'8%.
Il 30% delle domande senza risposte. Gli studi su internet indicano che il 66% delle persone utilizza sempre più spesso le ricerche online per prendere decisioni complesse, anche se recenti stime, calcolate in base ai feedback degli utenti dei motori di ricerca, mostrano che solo una ricerca su 4 «ha successo». In generale, sui 30 minuti che in media gli utenti dicono di spendere nella ricerca di informazioni, la metà si riferisce ai tentativi successivi di affinare la propria ricerca, in modo da raggiungere l'informazione desiderata. Un 30% delle risposte, secondo gli analisti di ComScore, rimane comunque senza risposta.