Lazio, Provedel: «La squadra è arrabbiata. Ora affrontiamo di petto il Feyenoord, poi il derby»

Il portiere ha parlato in conferenza stampa

Lazio, Provedel: «La squadra è arrabbiata. Ora affrontiamo di petto il Feyenoord, poi il derby»
di Valerio Marcangeli
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Lunedì 6 Novembre 2023, 14:55 - Ultimo aggiornamento: 16:59

Dopo Sarri, come da protocollo Uefa è toccato a un giocatore della Lazio presentare la gara di domani sera contro il Feyenoord e stavolta è stato il turno di Ivan Provedel. Ecco come si è espresso il portiere direttamente dalla sala stampa del centro sportivo di Formello.

Sull'affluenza...

«Tutti sanno quanto sia importante la partita di domani. Noi dobbiamo solo andare in campo e trascinarci l'uno con l'altro. Spero che il pubblico arrivi allo stadio come arriveremo noi».

Sulla fase offensiva...

«Non c'è un discorso matematico altrimenti avremmo già trovato la soluzione.

Lo scorso anno avevamo trovato solidità, quest'anno ci stiamo mettendo più tempo, ma non è una questione così immediata. Penso che l'unica cosa che non deve mancare sia la fiducia e lo spirito nel credere in quello che si fa».

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Che si prova ad aver segnato come gli attaccanti?

«Si parla del gol, si scherza. Ma mi dispiace che si parli degli attaccanti. Purtroppo non ci stiamo riuscendo, a volte non è andata per il verso giusto. Bisogna essere sempre determinati e cattivi, facendo così gli attaccanti si sbloccheranno».

Come vivi la gara?

«Molto importante ai fini della classifica. Ma lo è stata anche quella con l'Atletico, la vittoria a Glasgow e la sconfitta a Rotterdam. Ci stiamo preparando nel modo migliore possibile».

Su Gimenez...

«Noi studiamo gli avversari, sappiamo cosa fare e cosa non fare. All'andata non siamo entrati con lo spirito giusto per affrontare quel tipo di gara. Sarà la cosa più importante per domani. Ci saranno tanti duelli che fanno la differenza ed è una questione di testa e non di studio».

 

Come percepite questa Champions?

«Se una cosa ti diverte non vuol dire che le dai meno importanza e viceversa. Per me è un sogno che si realizza quindi vorrei andare più avanti possibile. Vorrei giocarla anche il prossimo anno, quindi devo arrivare tra le prime quattro, questo è il discorso del mister. Il campionato ci deve dare i punti per tornare in Champions, la coppa ci dà la benzina per fare il massimo in campionato».

Sul centrocampo...

«Ci sono state tre situazioni borderline dove non siamo stati impeccabili e abbiamo subito. Tutti stanno lavorando bene in entrambe le fasi, stiamo subendo poco. Quindi non c'è qualcosa in particolare da correggere. Le cose cambiano, gli avversari ci affrontano in modo diverso... si tratta di piccole cose che a volte riesci a incastrare e altre meno. A Bologna abbiamo subito solo un tiro in porta, il calcio non è una scienza».

Ormai sei un leader: come vedi la squadra in questa settimana?

«La squadra è incazzata. Nonostante sia arrivata da un po' di risultati positivi in campionato, purtroppo ha fatto una brutta prestazione a Rotterdam e questo ci ha fatto arrabbiare molto. Col Bologna siamo partiti forte, purtroppo non è andata come volevamo. Quello che vedo io è una squadra arrabbiata perché non sta raccogliendo quello che ha seminato fino a questo momento. Bisogna affrontare questa partita di petto. Mettere via questa di Champions e poi pensare al derby, che sapete meglio di me quanto sia importante. E anche quella va presa di petto».

Vuoi toglierti qualche sassolino dalla scarpa per essere arrivato così tardi al top?

«Non ho nessun sassolino da togliermi. Devo cercare di essere un esempio ripagando la fiducia del mister e dei compagni. Se sono arrivato qui a questa età era scritto così. Ma io sono contento di dove sono, anche se vorrei dare un contributo ancora maggiore visto che in questo inizio di stagione ho preso troppi gol».

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