All vigilia di una partita fondamentale per il passaggio del turno in Champions League, il tecnico della Lazio Maurizio Sarri ha parlato ai microfoni di Sky, allontanando le voci di addio: «Voglio fare una precisazione siccome a Roma sta circolando una voce che a fine anno voglio andare via. Questo va contro le dichiarazioni che ho fatto in questo periodo. Ho sempre detto che a Roma sto bene e voglio chiudere la carriera qui. Un inizio di campionato altalenante non mi fa cambiare idea. Io sto qui e combatto con il mio presidente, il mio direttore sporitvo, i miei giocatori e il mio popolo. Questa è la mia idea e chiunque ne metta in giro altre... Sono fake».
Poi sul Feyenoord: «A Rotterdam hanno vinto e ci hanno preso per il culo. Domani bisogna giocare con grande umiltà e fiducia perché non siamo superiori e inferiori a nessuno.
Il tecnico biancoceleste ha parlato anche in conferenza stampa.
Che partita si aspetta dopo l’andata dello scorso anno?
«Da quella gara non hanno perso per 20 partite. Quest’anno sono anche più forti, con grandissima gamba e un’aggressività che va al limite del fallo sistematico. Sono preoccupato perché dovremo essere veloci. Se ci riusciremo allora la loro aggressività si trasformerà in spazi. Le condizioni dell’Olimpico però non ci consentiranno grande velocità»
Sulle critiche…
«A me non importa delle critiche. Mi stanno dicendo che ci sono un sacco di voci che io a fine anno voglio andare via. Ho sempre detto che voglio rimanere a lungo e voglio chiudere qui la carriera. Si va vanti tutti insieme senza cambiare idea. Mi dispiace che le mie parole contino meno delle voci messe in giro così».
È una partita da vincere a tutti i costi?
«Tutti i costi è un discorso da curva. È una gara da provare a vincere, ma non diamo per scontato i risultati delle altre gare. Siamo a metà girone, sarebbe importante fare punti. È una gara importantissima, ma non dobbiamo vincere a tutti i costi. Approccio? Non cambia nulla. Noi cercheremo di fare la partita anche domani. In questo momento non capisco perché vedete i risultati e basta, e poi commentate. Ci sta mancando la capacità di trasformare in gol quello che creiamo. Gli attaccanti finora lo scorso anno erano a 16, quest’anno a 5-6. Perché succede non lo so, anche perché giochiamo nello stesso modo, ma siamo 18esimi tra occasioni create e gol fatti. Con un po’ di fiducia ci potremo mettere a posto. In questo momento la nostra pressione è efficace e abbiamo concesso poco. Ora dobbiamo trovare qualcosa in più per capitalizzare».
Su Kamada…
«L’anno scorso a un certo punto della stagione questo problema si era risolto. Se quando occupi l’area perdi 2-0 diventa difficile. Kamada e Luis Alberto insieme un po’ di fatica la fanno. Vecino può essere una soluzione, ma non è un grande verticalizzatore. Luis Alberto se sta bene va dentro. Kamada è sempre preso in considerazione, ma per motivi tattici sta giocando meno. Ieri abbiamo fatto il primo allenamento tattico, vedremo oggi».
🎙️Sarri: “Molte voci dicono che a fine voglio andare via, ma ho sempre detto che voglio rimanere qui a lungo. Si va avanti tutto insieme”#UCL | #LazioFeyenoord
— S.S.Lazio (@OfficialSSLazio) November 6, 2023
Su Cataldi…
«Rispetto allo scorso anno sta giocando meno perché ha reso di meno tra allenamento e partita. L’ho detto anche a lui».
La Lazio ha un problema terzini?
«I terzini sono difensori esterni. A me piacciono quelli che sanno difendere, non quelli che sanno solo attaccare».
Sul peso specifico della Champions…
«Questo significa non aver capito nulla. Noi se abbiamo una possibilità di tornare in Europa è il campionato. La Champions dobbiamo farla comunque con grande determinazione».
Sulla risposta dell’Olimpico e su Immobile…
«I tifosi? Quanti saranno saranno, l’importante è che facciano il panico. Immobile? O si scarica o si recupera. Se si vuole recuperare i minuti in campo li deve fare e io voglio recuperarlo a tutti i costi».
Ancora su Immobile…
«Lui nervoso a Bologna? Ho visto gente più nervosa. Noi giocatori da 25 gol all’anno non ne abbiamo, quindi per noi è una risorsa infinita».