Svilar, l'eroe (della Roma) con le mani sul futuro: «Lavoro da una vita per vivere queste notti»

Sabato 24 Febbraio 2024, 08:07 - Ultimo aggiornamento: 16:38

ESSERE FRANCO

E Tancredi già era Tancredi; Svilar oggi è appena Svilar, un giorno magari diventerà Tancredi, glielo augura anche il portiere dello scudetto del 1983. Chi non ricorda Helmuth Duckadam? Portiere rumeno della Steaua, diventato leggenda per aver parato in finale di Coppa dei Campioni (1986) addirittura quattro tiri di rigore del Barcellona (di Alexanco, Pedraza, Pichi Alonso e Marcos) a Sivilgia. Il portiere ricevette in regalo una costosissima automobile dal Real Madrid, felice per l'impresa di Duckadam contro gli storici rivali del Barça. Ma il regime rumeno non gradì e Valentin, il figlio del dittatore Nicolae Ceauescu, chiese per sé quel dono, che Duckadam invece tenne. Leggenda narra che al portiere, qualche tempo dopo, vennero spezzate le dita delle mani. Parliamo di altri tempi, ma il discorso è sempre lo stesso: il portiere che regala vittorie ed emozioni, a qualsiasi livello, entra nel mito. Svilar ci spera, la strada è intrapresa, i precedenti ci sono. Di recente, nel mito, è entrato Rowen Williams, portiere del Sudafrica, che durante la partita dell'ultima Coppa d'Africa contro Capo Verde ha parato quattro rigori, come il rumeno. Lo è stato Donnarumma nella finale di Wembley del 2021, e non possiamo dimenticare colossi come Peter Schmeichel e Oliver Kahn. Svilar oggi, a Roma, lo è ancor di più, perché fino a poco tempo fa era solo un dodicesimo: il salto è stato triplo.

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